Sant’Anna e San Gioacchino, la storia dei genitori della Beata Vergine Maria
Sant’Anna e San Gioacchino sono i genitori di Maria. Non si conosce molto sulla loro storia ed è piuttosto difficile trovare dei passi nei Vangeli che raccontano qualcosa sulla vita e sulle vicende che li hanno visti protagonisti.
In questo articolo vogliamo portarti alla scoperta di queste figure così importanti per la religione cristiana. Buona lettura!
Indice degli argomenti:
La storia dei nonni di Gesù
Quando Sant’Anna e San Gioacchino rimasero in attesa di Maria erano ormai una coppia di anziani, giunti alla vecchiaia senza aver ricevuto il dono di un figlio a causa della loro sterilità. Per questo motivo non erano ben visti dalla comunità ebraica del tempo, tanto da essere considerati una coppia indegna: l’assenza di figli, infatti, simboleggiava la mancanza della benedizione e del favore divino. I due sposi trovavano conforto nella preghiera, chiedendo la grazia di Dio. Questa grazia arrivò con l’annuncio di un angelo: “Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”. E così fu.
Le origini del culto dei genitori della Madonna sono piuttosto recenti in Occidente e risalgono intorno all’anno 1000. In Oriente, invece, i cristiani iniziarono a manifestare un interesse nei confronti della storia di Sant’Anna e San Gioacchino già a partire dal VI secolo, in occasioni di eventi liturgici importanti e solitamente legati alle feste mariane come la Concezione e la Natività.
Fu con papa Gregorio XII nel 1854 che si ottenne l’unificazione della loro festa liturgica al 26 luglio.
La storia di San Gioacchino
Come abbiamo anticipato, non si trova alcuna menzione di Anna e Gioacchino nella Bibbia. Tutte le informazioni su di loro, così come su Zaccaria e Ismeria, sorella di Anna e madre di Elisabetta, provengono dalla tradizione agiografica e dai vangeli apocrifi. Questi raccontano che entrambi appartenevano alla classe sacerdotale ebraica. Gioacchino è ricordato come un uomo virtuoso e molto ricco, discendente della stirpe di Davide, che era solito destinare i suoi beni in donazioni al popolo e come sacrificio a Dio.
Nonostante la loro nobiltà e virtù, la storia d’amore tra Anna e Gioacchino non fu benedetta dall’arrivo dei figli per tantissimi anni. La vergogna per questa situazione portò Gioacchino a ritirarsi nel deserto, tra i pastori. In quel periodo, un angelo apparve sia a lui che a sua moglie Anna, annunciando la prossima nascita di un figlio. Seguendo le indicazioni dell’angelo, i due si incontrarono presso la Porta Aurea di Gerusalemme, e con un unico bacio concepirono la loro bambina.
La storia di Sant’Anna
Anna sembra essere stata figlia di Achar e sorella di Esmeria, la madre di Elisabetta, sarebbe quindi nonna di Giovanni Battista. Quando, come promesso dall’angelo, nacque una bambina che avrebbe cambiato per sempre la storia del mondo, Anna e Gioacchino la chiamarono Maria, che in ebraico significa “amata dal Signore“. Maria Vergine, futura madre di Gesù Cristo, nacque senza peccato, preservata da esso fin dal concepimento, secondo il dogma dell’Immacolata Concezione. Come tutte le madri, Anna insegnò alla piccola Maria a svolgere le faccende domestiche, a pulire la casa, a tessere e a cucire.
Tuttavia, è soprattutto per il suo concepimento in età avanzata che è venerata come patrona dei parti impossibili e protettrice delle donne partorienti, delle vedove e delle madri di famiglia. Nell’alto Medioevo, era spesso rappresentata insieme alla figlia: Maria seduta con Gesù Bambino in braccio e Anna alle spalle, a simboleggiare la gerarchia della famiglia divina. Tuttavia, esiste anche un’iconografia sacra che rappresenta solo Anna e Gioacchino e la loro vita.
I genitori della Beata Vergine Maria nei vangeli canonici
Può sembrare davvero molto strano ma nei vangeli canonici non si parla mai di queste due figure essenziali per la religione cristiana. La loro storia viene trattata ampiamente nel Protovangelo di San Giacomo, un vangelo apocrifo risalente al II secolo.
Nel tempo si aggiunsero nuovi particolari al documento, frutto di elaborazioni successive mosse da motivi di devozione.
L’Annunciazione e la Nascita di Maria
Secondo quanto è giunto fino ai nostri giorni, Anna era un’israelita della tribù di Giuda, discendente dalla stirpe davidica in quanto figlia del sacerdote betlemita Mathan.
Secondo il Protovangelo, Gioacchino era un uomo pio e piuttosto ricco che abitava vicino a Gerusalemme, accanto alla fonte Piscina Probatica. Un giorno, mentre Gioacchino stava portando le sue offerte al Tempio come faceva ogni anno, il sacerdote Ruben lo fermò e gli disse: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”.
Infatti, i due sposi si amavano tanto ma non avevano avuto figli in quanto sterili e vista l’età era chiaro che non sarebbero più arrivati. Secondo la mentalità del tempo, il sacerdote avvertiva una sorta di maledizione divina che li aveva resi sterili.
Così l’anziano, invece di trovare un’altra donna per avere un figlio poiché troppo innamorato della sua sposa, addolorato dalle parole del sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per capire se le sue parole erano vere oppure no.
Purtroppo tutti gli uomini delle tribù confermarono quanto detto dal sacerdote e per la troppa vergogna non riuscì a tornare a casa e si ritirò su una montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio tra lacrime, digiuno e preghiere. Nel frattempo anche Anna soffriva per questa condizione e si unì alle preghiere del marito speranzosa di trovare una risposta. E così fu.
Ben presto un angelo le portò la notizia che sarebbe rimasta incinta e che la sua prole sarebbe diventata importante per l’intera umanità. Dopo pochi mesi Anna partorì.
Il Protovangelo di san Giacomo conclude il racconto della storia dei genitori della Madonna dicendo: “Trascorsi i giorni necessari si purificò, diede la poppa alla bimba chiamandola Maria, ossia Prediletta del Signore”.
Sant’Anna, la protettrice delle partorienti
Anche se di Sant’Anna non si hanno molte informazioni il suo culto è molto diffuso sia in Oriente che in Occidente. Sant’Anna ha numerosi patronati, quasi tutti legati a Maria. In Bretagna sono molto devoti alla sua figura e viene invocata per la raccolta del fieno, poiché è proprio il suo grembo che si fece portatore della speranza del mondo. È considerata la patrona di orefici e bottai perché custodì Maria come un gioiello in uno scrigno. È anche protettrice di minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori.
Inoltre, è patrona dei fabbricanti di scope, dei sarti, dei tessitori, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria perché insegnò a Maria a pulire e rassettare la casa.
Ma soprattutto, Sant’Anna è la patrona della famiglia e delle vedove: il suo aiuto viene richiesto soprattutto in occasione di parti difficili e contro la sterilità coniugale. Spesso le partorienti di rivolgono a lei per ottenere tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte in abbondanza per poterlo allevare.
Il culto di Sant’Anna e San Gioacchino
Come abbiamo anticipato, il culto dei genitori di Maria nasce prima in Oriente e dopo alcuni secoli si manifesta anche in Occidente, anche per via delle numerose reliquie portate dalle Crociate. Nel 550 circa, Giustiniano fece costruire una chiesa a Costantinopoli in onore di Sant’Anna. Questa è considerata la prima manifestazione del culto in Oriente.
In Occidente l’affermazione su più lenta e graduale. La sua immagine si trova tra i mosaici dell’arco trionfale di Santa Maria Maggiore del V secolo, e tra gli affreschi di Santa Maria Antiqua del VII secolo. Ma il culto vero e proprio iniziò a partire dal X secolo a Napoli per poi diffondersi nelle altre località fino a raggiungere il massimo della diffusione nel XV secolo. Fu così che papa Gregorio XIII decise nel 1584 di inserire la celebrazione di Sant’Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la chiesa.
Nei paesi dell’Europa Settentrionale il culto fu ancora più intenso anche grazie al libro di Giovanni Trithemius dal titolo “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494).
Quando si festeggiano Sant’Anna e San Gioacchino?
Inizialmente, i Santi Anna e Gioacchino venivano festeggiati in due giornate diverse: il giorno di Anna era il 25 luglio per i Greci in Oriente e il 26 luglio per i Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato inizialmente il 20 marzo, poi nel 1788 l’ottava domenica dell’Assunta e nel 1913 si stabilì il 16 agosto.
Oggi la festa di Sant’Anna e San Gioacchino si celebra lo stesso giorno, il 26 luglio.
Le preghiere e la novena
Papa Benedetto XVI ha più volte recitato la preghiera ai Santi Anna e Gioacchino in occasione della festa dei nonni:
Signore Gesù, tu sei nato dalla Vergine Maria, figlia di San Gioacchino e Sant’Anna. Guarda con amore ai nonni di tutto il mondo.
Proteggili: sono fonte di arricchimento per le famiglie, per la chiesa e per tutta la società. Sostienili: anche nella vecchiaia continuino a essere per le loro famiglie pilastri robusti di fede evangelica, custodi dei nobili ideali della famiglia, tesori viventi di solide tradizioni religiose. Fa’ che siano maestri di sapienza e di valori, che trasmettano alle generazioni future i frutti della loro matura esperienza umana e spirituale.
Signore Gesù, aiuta le famiglie e la società a valorizzare la presenza e il ruolo dei nonni. Mai siano ignorati o esclusi, ma incontrino sempre rispetto e amore. Aiutali a vivere serenamente e a sentirsi accolti per tutti gli anni della vita che tu loro concedi.
Maria, Madre di tutti i viventi, proteggi sempre i nonni, accompagnali nel loro pellegrinaggio terreno, e con la tua preghiera fa’ che tutte le famiglie si riuniscano un giorno nella patria celeste, dove tu attendi tutta l’umanità per il grande abbraccio della vita senza fine.
Amen.
Ma esistono anche altre preghiere a loro dedicate. La novena a Sant’Anna e San Gioacchino, che si recita dal 18 al 26 luglio, è un periodo di nove giorni di preghiera e riflessione in onore dei genitori della Vergine Maria. Ogni giorno della novena include preghiere specifiche rivolte a Sant’Anna e San Gioacchino, per domandare loro grazie particolari e per rafforzare la fede, la speranza e la carità nei cuori dei fedeli. Le preghiere a Sant’Anna si concentrano sull’ottenere pazienza, spirito di preghiera e sante virtù, mentre quelle a San Gioacchino esprimono gratitudine per il suo ruolo nei divini misteri e chiedono il suo aiuto nelle necessità spirituali e temporali. La novena culmina con la richiesta di vivere una vita giusta e santa, seguendo l’esempio proprio dei SS. Gioacchino e Anna.
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