La Sacra Sindone è un lenzuolo di lino, conservato nel Duomo di Torino, che mostra l’immagine di un uomo e che presenta segni causati da maltrattamenti e torture. Questi segni si trovano in corrispondenza di quelli descritti nella Passione di Gesù e per questo motivo, ancora oggi, identifichiamo questo uomo con il Re dei Re. Secondo la tradizione, la Sindone è il lenzuolo che è stato usato per avvolgere il Suo corpo nel sepolcro.
Osservando il lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce, delle dimensioni di 4,41×1,13 metri, possiamo notare la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo, morto a causa di torture culminate con la crocifissione.
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Le origini del nome
Il termine Sindone deriva dal greco Sindon e indicava un ampio tessuto, proprio come un lenzuolo, in genere fatto di lino di buona qualità o di tessuto d’India. In origine questo termine non aveva nulla a che vedere con la sepoltura ma oggi è diventato un sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.
Benché le origini del suo nome siano piuttosto chiare esistono numerosi misteri attorno all’origine del lenzuolo di lino più famoso che ci sia. Ancora oggi la Sindone è oggetto di numerose ricerche sia da parte di studiosi scettici che da parte di studiosi credenti.
Le analisi sulla Sacra Sindone
Nel 1988 la chiesa ha disposto un esame scientifico molto importante sulla Sindone, quello al carbonio-14 al fine di datare la sua origine. L’esame consisteva nell’esecuzione del test contemporaneamente in tre laboratori indipendenti ai quali sono stati consegnati campioni diversi della Sindone. I laboratori selezionati sono quelli di Oxford, di Zurigo e di Tucson. L’esito ha messo in luce che l’origine risale tra il 1260 e il 1390 ma esistono numerosi studiosi che hanno messo in dubbio il risultato e la validità dell’esame. Infatti, secondo un altro studio condotto su una toppa del lenzuolo, applicata dalle suore in seguito a un incendio, l’età del lenzuolo che è stata confermata è compresa tra i 1300 e i 3000 anni, riaprendo la possibilità che il lenzuolo è lo stesso sudario di Gesù.
Dove si trova?
La Sindone è custodita nella Cattedrale di Torino, piazza San Giovanni, sotto la Tribuna Reale, nell’ultima cappella della navata sinistra. Per garantire una conservazione sicura, il telo si trova all’interno di una teca a sua volta chiusa dentro una cassa metallica. In alcune occasioni viene esposta al pubblico per le ostensioni. In queste occasioni i pellegrini possono ammirarla dalla cappella e raccogliersi in preghiera utilizzando i banchi e gli inginocchiatoi.
All’interno del Duomo sono presenti, nella navata a sinistra, degli schermi che trasmettono video in cui si spiega nel dettaglio le cabarettistiche e la storia della Sindone.
Le esposizioni pubbliche
Con il termine “ostensioni” si fa riferimento alle esposizioni pubbliche della Sindone (dal latino ostendere, ovvero “mostrare”). Le ultime sono state nel 1978, 1998, 2000, 2010, 2013, dal aprile a giugno nel 2015 e nell’aprile del 2020, quest’ultima in occasione del sabato santo occorso durante la pandemia di COVID-19. L’ostensione del 2013 e del 2020 sono state trasmesse in modalità televisiva.
Al di là degli studi che confermano o smentiscono le origini sacre della Sindone, come accade spesso quando si parla di religione, il Telo deve rappresentare un simbolo di fede. L’unica prova certa che si tratti del Sudario di Gesù si nasconde dentro di noi, dentro il nostro credo e dentro la fede che riponiamo nel Signore.