La figura di Gesù Bambino è un simbolo universale del Natale: il suo ricordo ci richiama alla mente non solo la tenerezza della nascita, ma anche il mistero e la sacralità di un evento che ha cambiato la storia dell’umanità.

Emblema di redenzione e speranza, la sua raffigurazione percorre secoli di arte e fede radicandosi profondamente nella cristianità. Attraverso questo articolo scopriremo la storia di Gesù Bambino, il racconto della sua nascita e vedremo insieme le sue più affascinanti raffigurazioni diffuse in tutto il mondo.

La storia di Gesù Bambino

La storia della nascita di Gesù Bambino è un racconto che ancora oggi ci rapisce con la sua semplicità e profondità, trasportandoci in una notte lontana, carica di attesa, mistero e meraviglia. Per partecipare al censimento voluto dall’imperatore Augusto, Maria e Giuseppe affrontarono un viaggio lungo e faticoso verso Betlemme. Le strade polverose e le difficoltà del cammino non piegarono il loro spirito, ma giunti in città scoprirono che non c’era posto per loro nelle locande. Fu così che trovarono riparo in una stalla, un luogo umile, dove la promessa di un evento straordinario si compì.

In quella notte tranquilla, Maria diede alla luce il suo bambino. Lo avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia, circondato dal calore degli animali e dalla luce tenue delle stelle. Un luogo così modesto fu scelto per la nascita di Colui che avrebbe portato al mondo un messaggio eterno di pace, amore e redenzione.

Secondo il Vangelo, la nascita di Gesù fu annunciata dagli angeli ai pastori, simboli di umiltà e purezza, e celebrata dai re magi che portarono i loro preziosi doni: oro, incenso e mirra. Questi omaggi avevano un significato profondo: l’oro rappresentava la regalità di Gesù, l’incenso la sua natura divina e la mirra il sacrificio futuro.

La nascita

La nascita di Gesù Bambino è celebrata ogni anno il 25 dicembre, giorno che la Chiesa ha simbolicamente scelto perché da tempo associato alle antiche tradizioni popolari e contadine. Durante il solstizio d’inverno, infatti, in epoca romana si festeggiavano i Saturnali, celebrazioni in onore di Saturno, il dio dell’agricoltura, in cui si scambiavano doni e gli schiavi venivano simbolicamente equiparati ai cittadini liberi. Questi riti, insieme alla festa del Dies Natalis Solis Invicti istituita nel 274 d.C., hanno influenzato la scelta della data, arricchendo di simbolismo il messaggio di luce e rinnovamento che il Natale porta ancora oggi. L’evento, infatti, non solo segna l’inizio della vita terrena di Gesù, ma rappresenta anche un importante momento di rinnovamento spirituale.

La tradizione di celebrare il Natale con il presepe risale a San Francesco d’Assisi, che nel 1223 realizzò la prima rappresentazione della Natività per avvicinare i fedeli al mistero della nascita di Cristo. Nella scena, la statuina di Gesù Bambino è posta al centro, circondata da Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello, a simboleggiare accoglienza e semplicità.

Come viene raffigurato in tutto il mondo?

Com’è naturale per una storia di tale portata, la nascita del Bambinello non si limita al presepe che ogni anno prepariamo nelle nostre case. Nei secoli, è stata narrata da un’infinità di artisti, alcuni celebrati per il loro genio immortale, altri meno noti ma non per questo meno incisivi attraverso le loro opere. Ognuno di loro ha offerto una personale interpretazione del mistero di Betlemme, contribuendo alla creazione di un’iconografia unica. Anzi, più che unica: l’arte cristiana ha saputo declinare questa storia in molteplici rappresentazioni, cariche di significati e simbolismi differenti, riflettendo la ricchezza del messaggio religioso e la varietà delle sensibilità artistiche nel tempo.

Gesù Bambino della passione

Tra le varie raffigurazioni artistiche, una delle più forti è indubbiamente quella del Gesù Bambino della passione. Qui il Bambinello è spesso ritratto con i simboli del sacrificio che lo attende, come la croce e i chiodi, ma la sua immagine varia profondamente a seconda dell’interpretazione artistica.

Talvolta appare solenne, già compreso nel suo ruolo di Redentore, assorto nel meditare sul destino che lo aspetta. In altre raffigurazioni, è ancora un bimbo inconsapevole che gioca con una croce di legno e dei chiodi lasciati distrattamente da San Giuseppe sul tavolo di lavoro. Ci sono opere in cui lo vediamo spaventato, che cerca conforto stringendosi alla madre, e altre in cui, teneramente ignaro, riposa in una culla adornata di chiodi e spine.

Vicente Guillò, Gesù Bambino della passione, 1691-98 ca
Vicente Guillò, Gesù Bambino della passione, 1691-98 ca.

Queste immagini, potenti e toccanti, uniscono la dolcezza della nascita alla drammaticità del sacrificio, invitando i fedeli a riflettere sul mistero della redenzione e sull’amore infinito che si cela dietro la vita di Cristo.

Gesù Bambino di Praga

Anche il Bambino di Praga è tra le raffigurazioni più celebri e venerate. Questa statua lignea, custodita nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Praga, mostra Gesù Bambino in abiti regali, come simbolo della sua natura divina e della sua regalità spirituale. La sua mano destra benedice, mentre quella sinistra sostiene il globo terrestre.

Statua Bambino di Praga alta 45 cm
Statua Bambino di Praga alta 45 cm

Si tratta di una fusione di due iconografie, quella di Gesù Bambino benedicente con Gesù Bambino Re. Questa immagine è un’icona di devozione per i fedeli, che spesso pregano per ottenere grazie e protezione.

Santo Bambino di Atocha

Il Santo Bambino di Atocha, noto anche come Santo Niño de Atocha, è una rappresentazione profondamente radicata nella tradizione spagnola e latinoamericana. Questo Gesù Bambino viene raffigurato come un giovane viaggiatore, con cappello, bastone e un contenitore per l’acqua.

Santo Bambino di Atocha
Santo Bambino di Atocha, fonte: it.postposmo.com

L’origine di questa devozione risale alla Spagna medievale, dove il Bambino era raffigurato sulle ginocchia della Madonna di Atocha. Si narra che, durante l’occupazione moresca nel XIII secolo, un bambino misterioso, vestito da pellegrino, apparve per portare cibo ai prigionieri cristiani a cui non era permesso ricevere aiuti. La popolazione riconobbe in lui Gesù Bambino e la devozione si diffuse rapidamente, giungendo nel Nuovo Mondo con gli spagnoli. Oggi è particolarmente venerato come protettore dei viandanti e dei bisognosi.

Bambino di Cebù

Il Bambino di Cebù, conosciuto anche come Santo Niño, fu il dono fatto del navigatore Ferdinando Magellano nel 1521 alla regina di Cebu. Questa statua è particolarmente venerata nelle Filippine come simbolo di fede e speranza.

Santo Niño de Cebú
Santo Niño de Cebú, fonte: wikipedia.org

Gesù Bambino viene rappresentato con abiti regali e un globo in mano, che rappresenta il dominio universale di Cristo. Ogni anno, il Sinulog, una delle più grandi celebrazioni religiose del paese, è dedicato proprio a questa figura.

Ancora oggi, la storia della nascita di Cristo, così semplice e potente, ci invita a riflettere sul vero significato del Natale e sul miracolo compiuto dal Signore. Se sei in cerca anche tu di una raffigurazione del Bambinello per la tua parrocchia o la tua casa, su Myriam Arte Sacra hai a disposizione un catalogo completo di statue di Gesù Bambino, in tantissimi materiali e dimensioni!