Le Confessioni di Sant’Agostino rappresentano una delle più belle testimonianze di un cammino di fede e della presa di coscienza di sé. In qualche modo costituiscono la sua autobiografia e una testimonianza del pensiero spirituale e umano allo stesso tempo, di Agostino d’Ippona, Padre e Dottore della Chiesa.

Possiamo considerarlo anche uno dei testi teologici più emozionanti di sempre e questo è il motivo per cui è considerato un vero capolavoro.

Quando sono state scritte?

Le Confessioni di Sant’Agostino sono state scritte tra il 397 e il 400. Sono divise in 13 libri all’interno dei quali Agostino si rivolge a Dio per raccontargli il suo percorso di conversione, il passaggio dal vecchio sé, un uomo dedito al peccato, alla presa di coscienza del nuovo io.

Questo libro, unico e immortale, ci aiuta a ricordare come tutti possiamo cambiare, non importa cosa siamo stati prima e cosa abbiamo fatto. Esiste per tutti la possibilità di diventare migliori di quanto siamo stati prima.

I 13 libri delle Confessioni

Vogliamo riassumere quali sono i 13 libri che caratterizzano le Confessioni di Sant’Agostino.

  1. libro 1 – viene invocato Dio, i ricordi di infanzia, le considerazioni sulla scuola e sui bambini, trovando in questi ambienti le ragioni del suo allontanamento dalla fede;
  2. libro 2 – racconta la sua giovinezza molto turbolenta e di un episodio emblematico: il furto di pere fatto solo per il gusto di trasgredire;
  3. libro 3 – segue il ricordo dei peccati commessi a Cartagine, gli svaghi, la passione per il teatro e poi dell’incontro con i libri di Cicerone da cui ha avuto inizio la sua ricerca della verità fino all’adesione al manicheismo;
  4. libro 4 – parla dei manichei e del concubinato in cui vive, del suo lavoro con insegnante di retorica a Tagaste, della morte del suo amico e delle gare letterarie che alimentano il suo ego e lo allontanano da Dio;
  5. libro 5 – racconta il suo viaggio a Roma, stanco dei comportamenti degli studenti e fortemente turbato e dubbioso in merito alle discipline manichee. Risale verso Milano dove ha l’occasione di parlare, per la prima volta, con Sant’Ambrogio, ritrovando la sua fede perduta;
  6. libro 6 – all’età di 30 anni Agostino si divide tra studio e amicizie, cedendo alle passioni e alle debolezze della carne che ancora lo perseguitano e che lo portano a lasciare la concubina e a sposarsi;
  7. libro 7 – Agostino è alla ricerca di risposte, vuole comprendere l’origine del male, del perché Dio permetta la sua esistenza, si allontana sempre di più dai Manichei e si avvicina al Neoplatonismo. Inizia a maturare l’idea che il male è una conseguenza dell’allontanamento da Dio e che l’uomo non è altro che il frutto di ciò che ama, e se ama Dio non ha nulla da temere;
  8. libro 8 – arriva il momento in cui matura in lui la conversione. Un giorno sente un bambino urlare “Tolle lege, tolle lege!” (prendi leggi, prendi leggi). Si trattava delle Lettere di San Paolo, nello specifico del brano contro la concupiscenza. Di segui annuncia alla madre la sua volontà di convertirsi;
  9. libro 9 – segue il racconto del suo abbandono dell’insegnamento, del tempo trascorso con gli amici e con il figlio illegittimo Adeodato, del battesimo ricevuto dal Sant’Ambrogio. In questo libro racconta anche della morte improvvisa della madre, un evento che lo ha portato a parlare ancora dei suoi errori e della profonda importanza che lei aveva nella sua vita;
  10. libro 10 – vengono riassunti i motivi che hanno spinto Agostino a scrivere la sua opera, la conclusione che lo porta a pensare che solo Dio è la vera gioia, che gli uomini devono imparare a comprenderlo e che solo attraverso Cristo è possibile riconciliarsi con Dio;
  11. libro 11 – iniziano le sue riflessioni filosofiche e teologiche, su come sono nate tutte le cose partendo dal Verbo e sul fatto che esistono tre tempi: la memoria, fatta di presente e passato, l’intuizione, fatta dal presente, e l’attesa, fatta di presente e passato;
  12. libro 12 – Agostino commenta la Genesi, il passaggio dalle tenebre e argomenta le diverse interpretazioni della Scrittura;
  13. libro 13 – si conclude con un proseguo delle riflessioni sulla Creazione.

Perché Agostino ha scritto le Confessioni?

Quando Agostino ha scelto di iniziare a scrivere le Confessioni aveva 44 anni e si trovava al culmine del suo percorso di studio e della sua stessa vita, in un momento di crisi spirituale che lo aveva portato a trovare il suo cammino. Come lui stesso ha scritto, la motivazione che lo ha portato a dare forma alle Confessioni vi era il desiderio di “ricordare le superate mie cattiverie e le carnali corruzioni dell’anima mia, non perché io le ami, ma affinché ami te, o Dio mio”.

Ed è proprio nel X libro che espone le sue motivazioni. L’opera non è solo un modo per riconoscere e ammettere i peccati ma rappresenta una scoperta, grazie alla confessione, di come solo in Dio c’è la vera gioia.