L’anno del tanto atteso Giubileo si sta avvicinando e molti pellegrini si apprestano a visitare Roma durante il 2025. Compiere il percorso per la Porta Santa e ottenere così l’Indulgenza plenaria, significa immergersi in un itinerario davvero suggestivo che partirà da Castel Sant’Angelo per concludersi alla Porta Santa, attraversando prima via della Conciliazione, poi piazza Pio XII e, ovviamente, San Pietro.

Ma come prepararsi spiritualmente per l’Anno Santo? Possiamo trarre diverse indicazioni proprio dal logo del Giubileo voluto e scelto da Papa Francesco per il prossimo anno. Ad esporne il significato è stato monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione.

Dal suo senso così profondo, infatti, possiamo trarre ottimi consigli per predisporci al giusto spirito giubilare.

Il logo del Giubileo 2025: pellegrini di speranza

Il cuore del logo è rappresentato da quattro figure umane stilizzate, rispettivamente di colore rosso, giallo, verde e blu, che si sostengono in un abbraccio collettivo. L’apri-fila di queste figure si aggrappa a una croce, che rappresenta allo stesso tempo un’ancora. Sotto di loro le onde del mare. A completare l’illustrazione delle parole in stampatello verde: “Pellegrini di speranza“, tanto evocative quanto forti.

Logo Giubileo 2025
Logo Giubileo 2025

Ecco come si presenta ai fedeli il logo ufficiale delle iniziative giubilari: una raffigurazione semplice ma pregna e densa di significato. Ma chi ha disegnato il logo del Giubileo 2025? E cosa sta a indicare? Vediamolo insieme.

Autore del logo 2025

Come ben sai, il prossimo Giubileo si terrà nel 2025. Per tale occasione è stato indetto un concorso internazionale allo scopo di scegliere il logo più significativo per l’evento. Le partecipazioni sono state tantissime: studi grafici, artisti, marchi, studi di architettura ma anche bimbi che hanno deciso di dedicare un po’ del loro tempo alla creazione di un logo rispettando il tema del giubileo 2025 (pellegrinaggio e speranza).

I criteri per la scelta sono stati tre: tecnico-grafico, che assicurasse una buona fattura grafica per riprodurre agevolmente il design; estetico, per avere un disegno di qualità e accattivante; pastorale, affinché il messaggio lanciato fosse chiaro e comprensibile.

La scelta, infine, è ricaduta sul lavoro di Giacomo Travisani, grafico pubblicitario di Trani.

Il significato

Il logo raffigura, come abbiamo detto, quattro figure stilizzare che stanno a rappresentare l’umanità che giunge dai quattro angoli della terra. Si uniscono in un abbraccio proprio a rimarcare la fratellanza e la solidarietà che devono ispirare i diversi popoli.

La prima delle figure umane, inoltre, si aggrappa ad una croce: segno non solo di fede nei confronti di Dio, ma anche della speranza in Cristo, che non può mai essere messa da parte. In particolare, in questi momenti di grande necessità che ci troviamo a vivere, segnati dalle terribili guerre in Terra Santa.

“Ho immaginato gente di ogni ‘colore’, nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo, come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso. Quando ho voluto ‘personificare’ la Speranza ho avuto subito chiara un’immagine: la Croce; la Speranza, mi sono detto, è nella Croce”, ha dichiarato l’autore Travisani.

Anche le onde del mare che si trovano al di sotto degli uomini, sono mosse, proprio ad indicare le turbolenze della nostra vita. È per questa ragione che la parte inferiore della Croce si trasforma sino a prendere le sembianze di un’ancora, che rompe il moto ondoso e si impone come punto fermo.  L’ancora stessa può essere vista come metafora di speranza.

In questa rappresentazione il percorso del pellegrino non è solitario, ma è un cammino collettivo, che ci coinvolge tutti e ci ricorda di affidarci alla Croce e a Gesù, che ci offre un riparo dai venti di tempesta. “Pellegrini di speranza”, appunto.

Il messaggio di Papa Francesco per il Giubileo

Un bellissimo messaggio a riguardo ci arriva proprio dal Santo Padre, che nella lettera indirizzata al Mons. Rino Fisichella scrive:

Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. […] Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza. Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani.

Un grande monito quindi a non rimanere indifferenti e a continuare la nostra vita seguendo la strada che ci indica il Vangelo, quella della speranza e dell’amore per il prossimo.

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