Il presepe è uno dei simboli più importanti del Natale e rappresenta un momento di unione nelle famiglie e nelle comunità. Ogni anno ci si riunisce nelle case e nei luoghi di culto per dare forma a piccole e grandi rappresentazioni che ci accompagnano fino all’Epifania.

Oggi vogliamo parlarti del presepe napoletano, della sua forte tradizione e di come rappresenti un punto di riferimento per i fedeli di tutto il mondo.

Le origini del presepe napoletano

La rappresentazione della nascita di Gesù ha origini nel Settecento e ancora oggi si tramando con forza e dedizione. Possiamo dire che l’arte presepiale napoletana è tra le più tradizionali e consolidate in Italia e ogni anno non finisce mai di stupirci. Non solo a Natale, tutto l’anno è possibile passeggiare in via San Gregorio Armeno, nota come la via dei presepi, che offre bancarelle e vetrine che mettono in mostra l’artigianato locale con statuine di ogni genere. In città ci sono anche diversi musei che conservano pezzi storici e intere scene che rappresentano la nascita di Gesù.

Quando nasce la passione per il presepe e perché è così celebre ancora oggi?

Nel 1021 si menziona per la prima volta il presepe di Napoli all’interno di un atto notarile che cita la chiesa di Santa Maria ad praesepe. In un altro testo, nel 1324, si fa riferimento alla Cappella del presepe di casa d’Alagni ad Amalfi. Nel 1340, la regina Sancia d’Aragona regalò alla nuova chiesa delle Clarisse una statua della Madonna, oggi conservata nel Museo Nazionale di San Martino. Abbiamo anche altre fonti che nel corso di questi anni si riferiscono alle statue napoletane in generale e al presepe nello specifico. È solo nel XV secolo che vediamo comparire i primi veri scultori di queste statue. In particolare dobbiamo citare i fratelli Pietro e Giovanni Alemanno che nel 1470 realizzarono le sculture lignee per rappresentare la Natività.

Pietro Belverte scolpì a Napoli, nel 1532, 28 statue per i frati della Chiesa di San Domenico Maggiore che per la prima volta ambientarono il presepe in una grotta di pietre vere. Il primo a realizzare statuine in terracotta per uso provato fu invece Domenico Impicciati, nel 1532, inserendo nella collezione anche una statua con le sembianze del committente, un nobile di Sorrento della corte aragonese.

La nascita del presepe napoletano con San Gaetano da Thiene

San Gaetano da Thiene è considerato il padre del presepe napoletano. Quando nel 1534 si trasferì a Napoli era già noto per le sue abilità e il suo grande amore per il presepe. Una delle sue opere più apprezzate fu quella realizzata per l’Ospedale degli Incurabili. A lui si deve la nascita della tradizione di allestire il presepe nelle chiese e nella case in occasione del Natale.

I sacerdoti scolopi diedero origine al presepe barocco, con statuine snodabili in legno, rivestite di abiti e stoffe. I primi manichini napoletani avevano grandezza naturale e solo in un secondo momento vennero ridotti a circa settanta centimetri di altezza. Ogni anno la chiesa degli scolopi allestiva il proprio presepe in occasione del Natale e questa rappresentò un’altra grande novità poiché prima di allora i presepi erano fissi.

Con Michele Perrone, nel 1640, le statuine mantennero la testa e gli arti di legno ma iniziarono ad essere realizzate con un anima in fil di ferro rivestito di stoppa. Questo permise di realizzare manichini con pose più plastiche.

Nel Seicento assistiamo anche alla nascita della teatralità del presepe napoletano e inizia a manifestarsi la tendenza a mescolare il sacro al profano, introducendo anche rappresentazioni della vita quotidiana, delle piazze, dei vicoli e delle casa.

Durante Settecento il presepe napoletano vive la sua stagione migliore: esce dalle chiese, visto come oggetto di devozione, ed entra nelle case aristocratiche. Le famiglie più ricche iniziano a sfidarsi per allestire i presepi più grandi e scenografici.

Nel corso degli anni la scena si sposta sempre di più al di fuori della Sacra Famiglia e inizia ad abbracciare anche i Re Magi, i pastori, i venditori ambulanti e gli animali.

Il Museo della Certosa di San Martino

Il Museo della Certosa di San Martino è un punto di riferimento per chi vuole saperne di più sulle origini del presepe napoletano. Qui è possibile trovare ancora integri alcuni dei più importanti esempi provenienti da Napoli così come da altre parti del mondo.

Il più celebre è forse il presepe Cuciniello, realizzato tra il 1887 e il 1889, oppure il presepe del Banco di Napoli con statuine del Settecento, entrambi esposti nel museo a San Marino.

presepe Cuciniello
Il presepe Cuciniello

Il presepe napoletano e la sua simbologia

Ci sono alcune figure tipiche del presepe napoletano, statuine che non possono mancare poiché ciascuna rappresenta un significato importante.

Iniziamo con Benino, o Benito, un punto di riferimento così come affermato nelle Sacre Scritture (“E gli angeli diedero l’annunzio ai pastori dormienti”). Questo personaggio infatti, nella tradizione napoletana, rappresenta colui che dorme e sogna il presepe. Troviamo poi il vinaio e Cicci Bacco, simbolo della rivoluzione religiosa che avverrà con la morte di Gesù. Infatti, il pane e il vino sono i doni con i quali Gesù fonderà il sacramento dell’Eucarestia trasmettendo il messaggio di morte e resurrezione. Il pescatore, che simboleggia il pescatore di anime, è un altro simbolo ricco di significati. Ricordiamo infatti che il pesce è stato uno dei simboli per i cristiani perseguitati durante l’Impero Romano e veniva usato per alludere alla Divinità senza raffigurare Dio. La zingara, con le sue doti di predire il futuro, sta a indicare il presagio del dramma che vivrà Gesù simboleggiato anche dal cesto che porta con sé pieno di arnesi di ferro così come i chiodi usati per la crocifissione.

Non solo i personaggi, anche i luoghi hanno significati ben precisi.

Il mercato ad esempio, cambia le sue vesti in base al periodo dell’anno acquisendo sempre nuovi simboli: a gennaio il macellaio o il salumiere, ad aprile il venditore di uova, ad agosto il venditore di cocomeri, ad ottobre il vinaio e così via. Il forno invece sarebbe un chiaro richiamo alla dottrina cristiana che vede nel pane e nel vino i suoi fondamenti. Il fiume e l’acqua che scorre, simbolo di morte e nascita divina.

Il presepe napoletano è senza dubbio uno tra i più belli da ammirare e possiamo ricrearlo a casa e nelle chiese scegliendo le statuine giuste. Stai cercando nuove figure del presepe per rappresentare la natività? Sul nostro sito puoi trovare le statuine per presepe di ogni genere!