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L’Eucarestia nella vita del cristiano
L’Eucarestia è uno dei sacramenti più importanti per il cristiano. Si celebra nel corso di ogni messa e permette al fedele di unirsi a Dio grazie al pane e al vino che rappresentano il Suo Corpo e il Suo Sangue. Questi simboli contengono al loro interno l’anima del Nostro Signore e sono indispensabili per nutrire il nostro spirito e la nostra anima.
Ecco perchè è essenziale partecipare alla messa e alla celebrazione dell’Eucarestia. Oggi vogliamo raccontarti cosa dice la Bibbia a proposito della Comunione usando le parole degli apostoli contenute al suo interno.
Continua a leggere e scopri insieme a noi il significato dell’eucarestia!
Che cos’è l’Eucarestia?
L’Eucarestia, anche chiamata Comunione e Santissimo Sacramento, rappresenta uno dei momenti più solenni della messa. È il momento che celebra l’unione tra Gesù e i fedeli, chiamati a partecipare al Mistero più alto della cristianità, ovvero quello in cui il pane diventa Corpo di Cristo.
Per secoli la Comunione ha simboleggiato il rinnovo della promessa d’amore e di salvezza tra Dio e i suoi fedeli poichè rappresenta il sacrificio di Gesù che viene rivissuto e celebrato ogni volta durante la messa.
Grazie alle parole pronunciate dal sacerdote, quello che prima era un semplice pezzo di pane bianco, in seguito alla discesa dello Spirito Santo si trasforma in qualcosa di più grande. Ed è per questo che l’Eucarestia viene definita come una delle esperienze più emozionante per i cristiani.
Vuoi approfondire l’argomento? Sul nostro blog puoi trovare un articolo dedicato ai simboli che caratterizzano il sacramento della Comunione.
Con le parole: “Questo è il Corpo mio; questo è il Calice del Sangue mio… sparso per voi e per molti a remissione dei peccati” il pane e il vino si trasformano in qualcosa di unico. Qualcosa che il fedele deve desiderare per nutrire la sua anima di cristiano. In quel momento si ricorda l’istante in cui Gesù stesso istituì l’Eucarestia, nel corso dell’Ultima Cena. Prima della sua Passione, Gesù consacrò il pane e il vino prima di distribuirlo tra gli Apostoli , tramutati nella sua essenza. Dopo averlo fatto esortò ciascuno di essi a fare lo stesso per onorare la sua memoria. In questo modo tutti i cristiano avrebbero potuto ricordare il suo amore e la sua Passione, rivivendo in ogni celebrazione gli ultimi istanti di vita di Gesù.
Cosa dice la Bibbia? Le parole di San Paolo
Una delle testimonianze più antiche che riguardano l’istituzione della Santa Messa, così come la volontà del Signore di celebrarla fino alla sua seconda venuta, sono quelle di San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi.
Sono in particolare due i testi da cui emerge in modo inequivocabile che la fede e il culto dell’Eucaristia sono preservati nella Chiesa Cattolica seguendo fedelmente gli insegnamenti del Signore.
La Prima Lettera ai Corinzi 10, 14-21 nella quale San Paolo dice: “Il calice di benedizione, che noi benediciamo, non è forse una comunione col sangue di Cristo? Il pane che spezziamo non è forse una comunione col corpo di Cristo? Dal momento che vi è un solo pane, noi, che siamo molti, formiamo un solo corpo; poiché noi tutti siamo partecipi di quest’unico pane. Guardate l’Israele terrestre! Non sono forse in comunione con l’altare, quelli che mangiano le vittime? Che intendo dunque dire? Che la carne immolata agli idoli abbia un qualche valore? Ovvero che un idolo sia qualcosa? No, ma che quanto sacrificano i pagani, lo sacrificano ai demoni e non a Dio. Ora, non voglio che voi siate in comunione con i demoni; non potete prendere parte alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni”.
Come sappiamo, la Prima Lettera ai Corinzi è uno degli scritti più antichi del Nuovo Testamento e viene prima dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli. Fu scritta nella primavera del 55 d. C., a distanza di appena venti anni dall’Ultima Cena. All’epoca erano ancora in vita quasi tutti gli Apostoli e gran parte dei discepoli e tutti predicavano la stessa dottrina.
La Santa Cena è intesa come un sacrificio, così come ci ha fatto intendere Gesù, e viene celebrata fin dai primi cristiani durante le riunioni seguendo questo concetto.
San Paolo spiega il suo pensiero secondo due riferimenti. Il primo riguarda gli Israeliti rimasti osservanti della Legge, ovvero i Giudei non cristiani. Così dice: “Guardate l’Israele terrestre!”. Gli israeliti vivono nella convinzione di entrare in comunione con l’altare e quindi con Dio. Lo scopo di San Paolo è quello di far capire che anche l’Israele di Dio, ovvero i cristiani, hanno la loro vittima sacrificale e quindi il loro sacrificio. Come gli Israeliti, consumando la carne delle vittime, compivano un rito sacrificale, così i cristiani, che consumano il Corpo e il Sangue di Cristo nella Santa Cena, ripetono ogni volta un rito sacrificale.
Questo fa supporre che la Cena del Signore, così come la celebrazione eucaristica, deve avere un carattere sacrificale.
L’apostolo parla in modo indifferente del pane e del Corpo, come se fossero la stessa cosa. Infatti, coloro che si cibano di quel pane si trasformano nel Corpo Mistico di Cristo. Questa trasformazione è possibile poichè Cristo è realmente presente nel pane e nel vino consacrati. Il suo sangue è vera bevanda e la sua carne, vero cibo (cf. Giovanni 6,55).
L’Eucarestia nel Vangelo di Giovanni
San Giovanni nei suoi racconti non si sofferma mai sull’istituzione dell’Eucaristia. Questo silenzio non crea nessuna indecisione sulla disposizione della Comunione poichè lo scopo dei vangeli non era quello di dire tutti i fatti e i detti di Gesù (cf. Giovanni 20, 30-31; 21,24-25).
In ogni caso Giovanni ci ha riportato il discorso di Gesù a Cafarnao, che è conosciuto come la “promessa dell’Eucaristia”. I discepoli portano il ricordo di quella promessa durante la celebrazione dell’Ultima Cena. Nel discorso a Cafarnao, dopo la moltiplicazione dei pani, Gesù aveva detto: “lo sono il pane vivo disceso dal cielo. Se qualcuno mangia di questo pane, vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Giovanni 6,51). Per tutta risposta i Giudei, scandalizzati, si chiesero: “Come può dare in cibo la sua carne?” (Giovanni 6,52). Così Gesù rispose: “In verità, in verità vi dico, se non mangiate la carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Giovanni 6,53-55).
La promessa di Gesù è molto chiara: “E’ lo Spirito che vivifica. La carne non giova a nulla” (Giovanni 6,i63). Gesù si affida al coraggio della fede, frutto gioioso dello Spirito. Non ritratta la sua dichiarazione che riguarda la reale equivalenza tra la Sua carne e il Suo sangue e il cibo e la bevanda che ha suddiviso tra i suoi discepoli.
Anche nella Bibbia viene descritta e raccontata in modo evidente l’importanza dell’Eucarestia. Il compito dei fedeli è quello di onorare la richiesta di Gesù e viverla come un sacrificio cristiano. Sul nostro sito puoi trovare i principali simboli della Comunione, le ostie, il vino e molto altro. Visita la pagina riservata agli elementi indispensabili per l’Eucarestia!