L’Albero della Vita è il simbolo della vita per eccellenza. Viene citato nelle Sacre Scritture, a partire dalla Genesi fino all’Apocalisse e rappresenta per ogni uomo un elemento ricco di valori simbolici e religiosi.
La ragione che lega le persone agli alberi non è così facile da comprendere. In epoche passate gli alberi rappresentavano dei luoghi di riparo in cui era possibile trovare protezione ed è forse per questo che hanno finito per diventare quello che rappresentano oggi. Il loro crescere dal basso verso l’alto contribuisce ad associare un significato spirituale. Un po’ come se gli alberi rappresentassero un collegamento diretto tra cielo e terra.
Qualche articolo fa ti abbiamo raccontato il significato dell’Albero della Vita. Oggi vogliamo approfondire meglio la sua storia e rispondere ad alcune grandi domande: esiste davvero l’Albero della Vita? E dove si trova?
Indice degli argomenti:
L’Albero della Vita nel Cristianesimo
L’Albero della Vita è un simbolo presente in numerose religioni, non solo in quella cristiana. Nell’Apocalisse lo vediamo associato all’idea di Paradiso: “Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò a mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.” (Apocalisse 2,7). Ma anche nella descrizione della Nuova Gerusalemme troviamo dei riferimenti al Paradiso: “E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trovava l’albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni.” (Apocalisse 22,2). E poi ancora: “e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.” (Apocalisse 22,19).
Sappiamo che nella tradizione cristiana l’Albero della Vita è un simbolo della Croce di Gesù. Infatti ancora oggi, nella liturgia dell’Esaltazione della Santa Croce si parla dell’Albero della Croce come di un simbolo che rappresenta la salvezza dell’uomo.
L’Albero della Vita rappresenta anche la devozione religiosa, da coltivare nel cuore per ottenere il frutto del signore.
Vista l’importanza di questo simbolo, possiamo trovare numerose rappresentazioni iconografiche. Ne troviamo una nella Basilica di Santa Croce a Firenze, ma anche il mosaico di Otranto, nel Battistero di Parma e nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo.
Cosa rappresenta per un cristiano?
L’Albero della Vita è presente fin dalla nascita dei primi uomini. Nella Bibbia troviamo scritto che l’Albero sorgeva al centro del giardino dell’Eden come simbolo della conoscenza del bene e del male. Grazie ai suoi frutti Adamo ed Eva erano immortali, immuni alle malattie, alla vecchiaia e allo scorrere del tempo. Sappiamo che con il peccato originale, questi privilegi vengono meno così come non gli è più concesso il diritto di nutrirsi dei frutti dell’albero miracoloso. Un peccato che nasce dall’arroganza e dall’orgoglio. La mancata fiducia e l’incapacità di riconoscere il bene e il male fa perdere l’innocenza e li rende coscienti di tutti i sentimenti che prima non provavano perché nel Paradiso Terrestre avevano tutto ciò di cui avevano bisogno per essere completi e vivere felici.
Nonostante la cacciata dal giardino dell’Eden, l’Albero della Vita continua a restare nei testi sacri come simbolo della promessa di salvezza e di speranza per la riconciliazione con Dio.
Con l’avvento di Cristo e la sua morte in sacrificio per l’intera umanità, la Croce diventa il nuovo Albero della Vita, simbolo di salvezza per chiunque saprà seguire l’esempio di Gesù.
Dove si trova il vero Albero della Vita?
L’Albero della Vita citato nelle Sacre Scritture non esiste realmente ma sappiamo che nel mondo è presente un albero molto antico, una Prosopis Cineraria, che è diventato un simbolo di forza per l’uomo. Stiamo parlando dell’albero che sorge nel deserto del Bahrain, poco distante dalla Montagna del Fumo. In una terra prova di vegetazione, completamente desertica. Sembra che si trovi lì da oltre quattrocento anni.
Nonostante il clima torrido, lui vive e prospera, ha superato i dieci metri di altezza e ha reso l’oasi in cui si trova uno dei luoghi più mistici del mondo. L’albero leggendario viene chiamato dagli abitanti del posto “Shajarat-al-Hayat“, ovvero “albero della vita”. Secondo la credenza popolare, si pensa che l’albero sia stato piantato nel 1583 per indicare il luogo in cui si estendeva originariamente il Paradiso Terrestre.
Sebbene oggi questa zona sia completamente desertica, alcuni rilevamenti hanno dimostrato come un tempo questa regione fosse ricca d’acqua, popolata da numerosi animali di ogni tipo e rappresentava un’oasi rigogliosa.
La Prosopis Cineraria è un arbusto in grado di vivere, o meglio sopravvivere, in situazioni molto ostili, grazie alle sue radici che si sviluppano in profondità fino a 50 metri. Questa particolarità gli permette di trarre il suo nutrimento anche in terreni aridi. La sua resina viene usata per produrre profumi, candele e gomma. Ogni anno, più di 50 mila turisti si recano qui per ammirarlo tanto che è stato necessario proteggerlo con un recinto per impedire alle persone di strappargli le foglie da portare a casa come souvenir o amuleti, oppure di incidere la sua corteccia secolare con messaggi di ogni genere.
Sappiamo che non è lui il vero Albero della Vita, lo stesso che viene descritto nei Testi Sacri ma possiamo prenderlo come esempio di quello che rappresenta: forza, speranza e determinazione.
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