La storia della mela di Adamo ed Eva è una delle più emblematiche e ci permette di comprendere la distinzione tra il bene e il male. Non si tratta solo di una storia per bambini, al contrario sta alla base della religione cattolica. Da questo evento scaturisce il peccato originale, rappresenta la caduta dell’uomo e la rottura della tacita alleanza tra Dio e l’uomo, con effetti che si ripercuotono su tutta l’umanità.
Prima di mangiare il frutto proibito, l’uomo era un essere perfetto, felice, immune dalle malattie e immortale. Cosa è successo quindi e perché ha ceduto alla tentazione?
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Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden
La storia di Adamo ed Eva viene raccontata nella Bibbia, nel libro della Genesi. Nei giorni della Creazione, Dio decise di creare il mondo e tutto ciò che lo popola, così come lo conosciamo. In cinque giorni creò il cielo e la terra, la luce e le stelle, i pesci, gli uccelli e gli animali. Al sesto giorno creò l’uomo a sua immagine e somiglianza.
Nella Bibbia è presente un meraviglioso passaggio in cui si descrive dettagliatamente la Creazione. Sappiamo che Adamo ed Eva vivevano beati nel bellissimo giardino dell’Eden e avevo tutto ciò che un uomo poteva desiderare. Avevano una sola regola da rispettare: non mangiare i frutti proibiti di un albero ben preciso. Purtroppo però, non sono stati in grado di affidarsi all’infinita saggezza e all’amore incondizionato di Dio e hanno seguito la volontà di decidere da soli che cosa sia il bene e che cosa sia il male.
La storia della tentazione
Questa è una storia di tentazione da parte del serpente che abitava sull’albero, del peccato originale e del gesto di Eva di cogliere la mela e offrirla ad Adamo. In questo racconto ci sono tanti riferimenti a numerosi racconti sacri. Possiamo concentrarci su alcuni aspetti particolari per capire e interpretare quello che è successo in quegli istanti e cosa ha causato la cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden.
Sono bastate poche parole pronunciate dal serpente tentatore per porre in Eva, la prima donna, il seme del dubbio: “Perché Dio ci ha proibito di mangiare la mela? È una decisione giusta?”. Non solo, il serpente riuscì a convincere Eva promettendole che una volta mangiato il frutto proibito avrebbero avuto l’assoluta conoscenza del bene e del male, diventando come Dio. Una proposta a cui l’uomo e la donna non riuscirono a resistere.
La cacciata dal paradiso
Dopo aver mangiato la mela, Adamo ed Eva avvertirono un senso di paura e vergogna, i primi sentimenti negativi provati dall’essere umano. Dopo aver scoperto la disobbedienza, Dio convocò i tre colpevoli che iniziarono ad accusarsi a vicenda cercando di scagionarsi. La punizione per i tre fu severa e categorica: il serpente venne maledetto, la donna venne condannata alle sofferenze del parto e ad essere sottoposta all’uomo, e l’uomo venne condannato a faticare e sudare per raccogliere i frutti della terra che fino a quel momento era stata generosa con lui. Infine, la condanna per entrambi e per tutti i loro discendenti, la morte fisica e la perdita del privilegio dell’immortalità.
Solo con l’avvento di Gesù, l’uomo è riuscito a ricucire la rottura con Dio e ha potuto sperare in una riconciliazione. Con Gesù, i figli di Adamo possono riscattarsi e ritrovare la promessa della vita eterna alla morte fisica, concessa solo a coloro che sapranno meritarsela.
Come raccontarlo a un bambino?
Abbiamo detto che questo evento è cruciale per la religione cristiana e per l’intera umanità. Questa storia ci permette di capire il significato profondo della fede, ci fornisce le chiavi per comprendere molti altri episodi della Bibbia e ci guida nella comprensione del bene e del male. Ecco perché è importante raccontare la storia della mela di Adamo ed Eva ai bambini che si apprestano a compiere il percorso di catechesi. Ma come trovare le parole giuste?
Quello che i bambini comprenderanno da questo racconto è il grande amore di Dio verso l’uomo, colui che ha creato un mondo straordinario per regalarlo agli uomini e alle donne. Si tratta di un aspetto importante da far comprendere ai più piccoli perché abbiano rispetto delle cose che ci circondano e ne apprezzino il valore. Quello che Dio ci ha donato è un regalo prezioso che va protetto e che non dobbiamo dare mai per scontato.
Un altro punto cruciale riguarda la disobbedienza dei primi uomini che, nonostante l’ordine di non mangiare il frutto proibito e malgrado avessero accesso a tutti gli altri frutti belli e saporiti, decisero di andare contro l’unica regola che dovevano seguire. A questo punto possiamo fare un paragone con le disobbedienze dei bambini stessi che vanno contro le raccomandazioni dei genitori e sfuggono ai loro doveri. Dobbiamo trasmettere ai più piccoli che queste raccomandazioni hanno come unico scopo il loro bene.
Inoltre, attraverso questo racconto, possiamo spiegare ai bambini che cos’è il libero arbitrio. Dio infatti ha lasciato Adamo ed Eva liberi di fare quello che volevano. Potevano scegliere se amarlo oppure no, se ascoltare le sue parole oppure disobbedire e nonostante tutto quello che avevano ricevuto da Dio hanno deciso di deluderlo con la loro ingratitudine.
L’origine del peccato originale
Esistono diverse interpretazioni a riguardo ma possiamo dire che il peccato originale rappresenta la disobbedienza verso Dio da parte dell’uomo che vorrebbe avere la capacità di decidere da solo che cosa è bene e che cosa è male.
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