Il giorno di San Valentino, conosciuto come il giorno degli innamorati, nasce come una festività religiosa. È stata istituita nel 496 da papa Gelasio ed è solo con il poeta Chaucer che ha avuto inizio la tradizione di inviare messaggi d’amore e scambiare doni.
In questo articolo vogliamo raccontarti le origini di questa festa che da religiosa ha assunto connotazioni laiche. Scopriamo insieme come nasce e quali sono le ragioni per le quali si è trasformata nella festa degli innamorati. Buona lettura!
Indice degli argomenti:
Le origini della festa degli innamorati
La festa è dedicata al martire cristiano Valentino da Terni ed è nata per sostituire un rito pagano che veniva celebrato in questa data. Come è accaduto spesso in passato, la religione ha cercato di cancellare nella cultura delle popolazioni le credenze politeiste sostituendole con feste del cristianesimo. Nella maggior parte dei casi le nuove feste mantengono alcuni legami con le vecchie tradizioni in parte perché era davvero difficile cancellare del tutto una tradizione che ormai faceva parte della cultura popolare. In parte perché così facendo diventava più semplice far accettare la nuova festa.
San Valentino sostituì la solennità pagana di Lupercalia che consisteva in riti particolari dedicati al dio della fertilità Luperco, celebrata il 15 febbraio. La festa pagana era accompagnata anche da cortei e sfilate in maschera con lo scopo di innescare un processo di rinascita, di purifica della società e la sovversione delle regole. Questi riti erano fortemente in contrasto con la morale cristiana e così il papa decise di sostituirla anticipando i festeggiamenti al giorni precedente.
Chi era San Valentino?
Valentino da Terni nasce nel 196 d.C. ed era considerato il guaritore degli epilettici e protettore degli innamorati. Secondo la letteratura relativa alla vita dei santi, il 14 febbraio 273, all’età di 97 anni, Valentino fu decapitato per mano di un soldato romano con l’accusa di aver celebrato il matrimonio tra Serapia e Sabino, una donna cristiana e un legionario romano pagano. Secondo la leggenda, mentre Valentino benediceva la coppia, i due sarebbero morti suggellando per sempre l’amore più puro.
La figura di San Valentino era nota per il messaggio d’amore portato dal santo. Nonostante questo, l’associazione con gli innamorati e con l’amore romantico è arrivata in un secondo momento. Non sappiamo esattamente quando è accaduto e si tratta ancora di una questione controversa. Sappiamo però che, secondo una leggenda, il santo ha donato a una povera fanciulla una somma di denaro come dote per il suo sposalizio. Questo suo gesto permise alla ragazza di celebrare il matrimonio, esponendosi al rischio della perdizione. Questo dono generoso, finalizzato all’amore, è considerato il motivo che ha portato il santo a diventare il protettore degli innamorati.
La trasformazione in festa
Furono i benedettini a diffondere la ricorrenza degli innamorati. Dal cuore del cristianesimo, la festa si diffuse in tutta Europa grazie alla colonizzazione. Così, monastero dopo monastero, la festa iniziò a essere conosciuta anche in Germania, in Francia e in Inghilterra. Ed è proprio qui che il poeta inglese Geoffrey Chaucer, celebre per i racconti di Canterbury, diede inizio al celebre scambio di messaggi e regali tra gli innamorati.
Da quel momento la festa di San Valentino ha subito la sua trasformazione commerciale, con oggetti, gadget a forma di cuore e regali costosi che fanno perdere di vista la semplicità e la purezza dei sentimenti.
In realtà l’evoluzione storica di questa ricorrenza rimane ancora incerta. Abbiamo alcuni riferimenti storici che ci permettono di sapere che la giornata di San Valentino fosse dedicata agli innamorati già a partire dai primi secoli del II millennio. Uno tra questi riguarda la fondazione a Parigi il 14 febbraio del 1400 dell’Alto Tribunale dell’Amore. Questa istituzione si ispira ai princìpi dell’amor cortese. Il tribunale aveva l’obiettivo di decidere su controversie legate ai contratti d’amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne. I giudici erano selezionati sulla base della loro conoscenza delle poesie d’amore.
La prima valentina di cui è rimasta traccia risale al XV secolo e la ritroviamo nelle parole di Carlo d’Orléans, durante un periodo di detenzione nella Torre di Londra. Carlo si rivolge alla moglie, Bonne di Armagnac, con queste parole: Je suis desja d’amour tanné, ma tres doulce Valentinée (ovvero: sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina).
Nell’Amleto di Shakespeare durante la scena della pazzia di Ofelia, la giovane ragazza in un momento di follia dice: Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina.
San Valentino oggi
La festa di San Valentino viene celebrata quasi a livello mondiale. Nei paesi anglosassoni, e non solo, il tratto più caratteristico della festa è lo scambio di “valentine”, biglietti d’amore sagomati a forma di cuore o stilizzato con altri temi tipici che ricordano il romanticismo e l’amore, come ad esempio l’immagine di cupido con arco e frecce o la colomba.
Nel XIX secolo, la tradizione anglosassone ha alimentato la commercializzazione di biglietti d’auguri dedicati a questa ricorrenza. Secondo alcune indagini di mercato pare che la produzione e l’acquisto di biglietti per San Valentino sia addirittura superiore rispetto a quelli in occasione del Natale.
Anche gli Stati Uniti, a metà del XIX secolo, su ispirazione della tradizione del Regno Unito, ha iniziato con la produzione di biglietti su scala industriale. Solo nel XX secolo la tradizione dei bigliettini amorosi iniziò a diventare secondaria rispetto allo scambio di regali, scatole di cioccolati, gioielli e mazzi di fiori.
Al giorno d’oggi ci sono tante coppie che scelgono di non acquistare nulla ma di festeggiare con semplicità la festa degli innamorati. Tanti non la festeggiano, considerandola solo una ricorrenza commerciale e scegliendo di celebrare l’amore ogni giorno. Non esiste un atteggiamento più giusto di un altro. Il 14 febbraio è una giornata in cui possiamo fermare i ritmi frenetici e dedicare il nostro tempo esclusivamente alla persona che amiamo, senza necessariamente cadere vittime dell’aspetto consumistico.
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