Come ogni anno la magia del presepe ci affascina e ci sorprende. Le tradizioni, le innovazioni e le usanze che arrivano ai giorni nostri e che ci accompagnano da generazioni. Nel mondo possiamo osservare un’infinita varietà di usanze che accompagnano la realizzazione dei presepi di Natale.

Sei curioso di scoprirle tutte? Vediamo insieme quelle più originali!

Il presepe nel mondo

Il presepe ha una tradizione molto antica ma nonostante questo ogni anno a Natale si rinnova con grande passione. Si tratta di una rappresentazione simbolica della Natività di Gesù, che ha avuto origine proprio in Italia durante il medioevo. La sua conformazione può variare in base al gusto della persona che lo realizza ma anche in base alle possibilità (sia in termini di spazio che economici). Per allestirlo è sufficiente che siano presenti le figure principali della natività: la Madonna, San Giuseppe, il bue e l’asinello, naturalmente Gesù Bambino, che compare nella mangiatoia solo a partire dalla mezzanotte del 24 dicembre, ed infine i Re Magi, che arrivano il giorno dell’Epifania. Nel tempo il presepe di è arricchito di molti personaggi. Possiamo trovare i pastori, le pecore, l’angelo e i contadini.

Con il passare dei secoli il presepe è diventato sempre più accurato. Pensa ad esempio al meraviglioso presepe napoletano, nato intorno al 1700, con un numero di personaggi elevato, ciascuno con un valore simbolico ben preciso e che in molti casi vanno oltre il significato religioso.

Oggi l’usanza di allestire il presepe non è una tradizione solo italiana, ma coinvolge tutto il mondo cattolico. Sono proprio queste particolarità che differenziano il presepe in Italia dal presepe nel mondo su cui oggi vogliamo concentrarci.

Presepe piemontese

Il presepe piemontese è caratterizzato da Gelindo, un pastore burbero e un po’ pasticcione, ma in fondo buono e generoso al punto da cedere la propria capanna a Giuseppe e Maria nella notte del 24 dicembre. Si tratta di una maschera molto conosciuta, protagonista anche di un antico testo teatrale, ed è considerato il primo testimone del miracolo della Natività e di come Gesù, fin dalla nascita, ha deciso di rivelarsi a uomini semplici e umili. Gelindo viene raffigurato con abiti tipici del Monferrato, intento a suonare la zampogna oppure mentre porta una pecora sulle spalle. In alcuni casi al suo fianco ci sono anche la moglie Alinda, la figlia Aurelia e il servitore Maffeo.

Presepe siciliano

Come il presepe piemontese, anche quello siciliano ha i suoi personaggi caratteristici. Ricordiamo che la tradizione del presepe è particolarmente diffusa in Sicilia. Gli scenari riprodotti nei vecchi presepi siciliani erano solitamente le rovine classiche e paesaggi bucolici. Nella storia del presepe siciliano possiamo ricordare che Trapani è riconosciuta come la capitale dell’arte presepiale siciliana, ma anche Caltagirone è particolarmente nota per aver accolto molti maestri prestigiosi, dal 1700 in poi.

Esistono due personaggi tipici del presepe siciliano e sono Sbaundatu, o scantatu ra stidda, e Zu Innaru (Zio Gennaio o Gennaietto). Il primo è un pastore che guarda la Stella cometa stupito e a bocca aperta, in alcune rappresentazioni la indica col dito, il secondo invece è un vecchio pastore infreddolito seduto accanto a un fuoco acceso che condivide con Giuseppe e Maria per riscaldare il piccolo Gesù. C’è anche un altro personaggio piuttosto ricorrente e si chiama Susi Pasturi, ovvero il pastore addormentato.

Cesenatico e il presepe galleggiante

Quando si parla di presepi particolari non si può non citare il presepe galleggiante di Cesenatico. La sua particolarità non risiede nella presenza di personaggi unici, ma dal fatto che è interamente realizzato sulle storiche barche da pesca ormeggiate nel porto-canale.

Tutte le statue sono realizzate a grandezza naturale da artisti del luogo e rappresentano una comunità di pescatori che assiste alla nascita miracolosa di Gesù. Un vero spettacolo.

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Il presepe polacco

Usciamo dall’Italia e andiamo in Polonia per scoprire lo szopka, uno dei presepi più originali e molto diverso da quello che siamo abituati a vedere. I polacchi non ricostruiscono la Natività ponendola su uno scenario naturalistico, ma realizzano architetture in carta stagnola coloratissima e di grande fascino.

In genere al centro del presepe c’è una cattedrale oppure altri edifici con una struttura complicata che in certi casi possono raggiungere anche diversi metri di altezza.

Il presepe polacco coinvolge tutta la famiglia che con grande passione si riunisce per costruirlo secondo le tecniche tramandate di generazione in generazione.

Il presepe peruviano

In Perù il presepe è ricco di personaggi particolari che difficilmente si trovano in altri presepi nel mondo.  Ad esempio, al posto del bue e dell’asinello troviamo all’interno della capanna del presepe, accanto alla Sacra Famiglia, una pecora e un lama. Il tipico delle Andre riscalda il Bambinello e prende il posto del tradizionale asinello.

Insomma, non i tipici animali per presepe ai quali siamo abituati!

I presepi peruviani sono tra i più beli al mondo per via dei loro colori, dei personaggi abbigliati con costumi tradizionali e dei caratteristici riferimenti alle tradizioni del popolo peruviano. Spesso il presepe viene allestito all’interno di una zucca svuotata, rifinita e dipinta con decori natalizi, oppure su piccole canoe. In alcuni casi i presepi vengono allestiti all’aperto e ornati con piante grasse.

Presepe in Sud America

Ci spostiamo in Brasile ora dove il presepe è stato introdotto dai conquistadores, e che inizialmente era costruito secondo lo stile spagnolo o portoghese. In poco tempo si arricchì di contaminazioni indigene, e poco a poco si popolò di personaggi mitologici, come ad esempio il genio maligno e la mula senza testa.

In Paraguay pare porti sfortuna non allestire il presepe in casa ed ecco perché tutti lo fanno. Anche qui è molto caratteristico: si dispongono chicchi di riso su una tavola umida e non appena il riso germoglia viene creato un paesaggio con sassi, cocci di vetro colorato e animali di bambagia, poi si dispongono cocomeri, ananas, meloni e fiori di cocco per rendere lo scenario ancora più originale.

In Messico le statuine sono solitamente bianche e oro, adornate riccamente con copricapi tradizionali, fiori e spilloni che vogliono rappresentare le spine dei peccati.

In Equador e Bolivia invece, i presepi vengono allestiti su più piani in una perfetta fusione tra cristianità e paganesimo che si mescolano in una visione che mostra la Natività insieme a elementi dei culti pagani locali.

Il presepe provenzale

Il presepe provenzale, come quello napoletano o siciliano, non è per nulla canonico ma riprende numerosi tratti del territorio. Inoltre c’è una forte attenzione nella realizzazione delle statuine, chiamate santons.

I santons vengono costruiti  usando l’argilla e non si limitano a rappresentare solo i personaggi tipici del presepe, ma anche figure tipiche del folklore provenzale, come ad esempio zingari e zampognari. Queste figure si diffusero in Francia durante la Rivoluzione e, quando i luoghi di culto vennero chiusi, le persone iniziarono a usare le proprie case per manifestare la propria devozione cristiana.

Da fine novembre all’epifania, nelle diverse città della Provenza si tengono delle fiere dedicate ai santons, chiamate “le foires aux santons“. Vuoi vedere la più antica e spettacolare di queste rappresentazioni? Allora devi visitare Marsiglia.

Il presepe asiatico

Come accadde in altri Paesi, anche in Asia furono i missionari a introdurre la rappresentazione presepiale. Qui i materiali e le caratteristiche dei personaggi variano in base alle zone. Sappiamo che i primi presepi asiatici venivano costruiti in legno e bambù, mentre le statuine avevano tratti somatici orientali.

Il presepe in Africa

I primi missionari inviati a evangelizzare l’Africa provarono a introdurre, insieme ad altre forme devozionali, anche il presepe. Non era così facile convincere gli indigeni locali che quelle figure in gesso, tutte bianche, fossero la rappresentazione di Gesù e della Sacra Famiglia.

Così anche in Africa iniziarono a produrre presepi, con figurine spesso plasmate nella creta, scolpite nell’ebano o colate nel bronzo per assumere un colore scuro, mentre Gesù era fatto d’avorio, per risaltare il più possibile.

Come sempre, anche in Africa l’aspetto delle statuine si ispiravano a uomini e usanze locali. Qui i Re Magi erano realizzati a immagine e somiglianza di alcune eminenze locali, come ad esempio il capo villaggio, e gli animali tipici del presepe europeo venivano sostituiti con quelli presenti nella savana.

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