Santa Teresa di Lisieux ha vissuto la sua vita breve vita in clausura e ci ha lasciato un modello di spiritualità davvero unico che ancora oggi viene seguito in tutto il mondo. Anche per questa ragione nel 2012 è stata proclamata Dottore della Chiesa per volere di papa Benedetto XVI. Oggi è la santa patrona della Francia insieme a Sant’Anna e dei missionari.
Scopriamo insieme la sua storia e cosa rappresenta il miracolo delle rose.
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Chi era Santa Teresa di Lisieux
Un santo è colui che ha saputo vivere la sua vita seguendo l’esempio di Gesù e ha dato prova delle virtù cristiane, sacrificando se stesso in nome della fede. Sono uomini e donne che possiamo considerare come degli eroi a cui ispirarsi e da imitare. Santa Teresa di Lisieux ne è un chiaro esempio.
La ragazza nasce e cresce in Normandia in una famiglia come tante altre e fin dalla tenera età entra a far parte delle Carmelitane. Purtroppo ha avuto una vita molto breve ed è morta a soli venticinque anni. In così poco tempo è riuscita però a dimostrare le sue doti così intensamente da ottenere la sua consacrazione e la grande venerazione di cui è oggetto ancora oggi. Come è possibile?
La ragione è che non stiamo parlando di una semplice santa ma della terza donna ad aver ottenuto il titolo di Dottore della Chiesa, proclamata insieme a Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Come sappiamo, questo titolo appartiene a chi ha saputo mostrare negli scritti e nella vita una eccezionale illuminazione e una grande sensibilità teologica.
La storia della santa
Se guardiamo la storia di Santa Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo, un altro nome usato per rivolgersi alla santa, apparentemente non troviamo nulla di così eccezionale. Abbiamo detto che nasce in una famiglia normale, amorevole, e che fin da subito mostra la sua grande devozione. A soli quattro anni perse sua mamma ma nonostante questo è cresciuta con l’amore delle quattro sorelle e del padre. Teresa nasce nel 1873 a Alençon e dopo la morte della mamma si trasferisce a Lisieux dove viene educata dalle monache benedettine. Qui mostrò la sua indole malinconica, timida e per nulla propensa alla vita collettiva.
La sua vocazione prende il sopravvento quando la sorella maggiore, Pauline, decide di far parte dell’ordine delle Carmelitane. Così Teresa capisce che sarebbe stata felice nel diventare una monaca e dedicare la sua vita a Gesù.
Dopo aver superato le perplessità e gli scontri con i suoi parenti, perlopiù preoccupati per la sua salute cagionevole e la giovanissima età, si reca in pellegrinaggio a Roma e implora Papa Leone XIII di consentirle di prendere i voti. A quindici anni entra in monastero e a diciassette pronuncia i voti solenni assumendo il nome religioso di Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo.
Il 30 settembre 1897 muore all’età di venticinque anni, senza aver mai lasciato il monastero.
Le opere di Santa Teresa di Lisieux
Le opere che ci sono state lasciate da Santa Teresa rappresentano la sua dottrina e la ragione della sua santità. La sua passione nel seguire Gesù, la ricerca della santità nei piccoli gesti quotidiani, anche quelli più insignificanti, diventano di inestimabile valore se compiuti per amore di Dio.
La teologia della “piccola via” si basa proprio su questo. Nulla di plateale e nessun atto di eroismo, solo e soltanto l’umiltà e la consapevolezza dei propri limiti. Questo le ha permesso di affidare totalmente se stessa a Gesù, con assoluta innocenza e fiducia. Teresa si sentiva piccola davanti a Dio e credeva fortemente che tanto più ci sentiamo piccoli davanti a Lui, tanto più lui saprà amarci poiché ciò che è piccolo e bisognoso d’amore troverà sempre posto nel Signore.
La sua consapevolezza di quanto fosse inadeguata davanti a Dio lo dimostra anche il modo in cui firmava tutte le sue lettere, aggiungendo al proprio nome anche “piccolissima“. L’inadeguatezza, il sentirsi piccoli e poveri, sono sensazioni che possono essere colmate solo dall’amore di Dio.
E questo suo concetto è considerato rivoluzionario poiché fornisce una giustificazione a tutte le nostre debolezze, grandi e piccole. Teresa ha compreso che chi si arrende alla propria piccolezza e lascia che sia Dio a colmare questo vuoto e tutte le imperfezioni, elevandosi così sopra i propri limiti umani, trascina con sé anche le persone che ama in una sorta di comunione d’amore, come in una grande famiglia.
Il pensiero dei Papi nei confronti di Santa Teresa
La lode alla piccolezza espressa da Santa Teresa è un esempio della sua grandezza. Pio X la definì la Stella del mio Pontificato, ma anche La mia piccola Santa, disse che nonostante in lei non vi fosse nulla di straordinario o di eroico, era proprio la sua semplicità a renderla così grande e con un’anima che si distingueva da tutte le altre.
Parlando della sua opera più famosa, Storia di un’anima, Benedetto XVI la definì una meravigliosa storia d’amore, raccontata con purezza, autenticità e freschezza in un modo tale che chi legge non può che restarne affascinato. Quest’opera è in grado di semplificare l’idea di fede e di insegnare ai cristiani il modo migliore e giusto per seguire il Signore e trovare pace nel suo Amore.
La Novena delle rose di Santa Teresa di Lisiuex
La novena delle rose si ispira alle parole pronunciate dalla santa che profetizzano la sua stessa morte.
Vedrete al momento della mia morte la cascata di rose che farò piovere sulla terra
Ecco perché spesso nella sua iconografia la santa viene rappresentata con le mani piene di rose, simbolo delle grazie che lei ha dispensato in vita e dopo la sua morte.
La novena delle rose nasce nel 1925 quando Padre Putigan iniziò a recitarne una per invocare una grazia importante e chiese a Dio una rosa come segno di garanzia e benevolenza. Al terzo giorno il gesuita ottenne la rosa e la grazia, così iniziò un’altra novena e chiese un’altra rosa. Oggi la novena delle rose viene praticata in tutto il mondo e può essere recitata in tutti i periodi dell’anno. I più devoti scelgono di recitarla dal 9 al 17 di ogni mese.
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