Di recente ti abbiamo raccontato la figura dell’Arcangelo Michele, un guerriero valoroso che guida l’esercito del Paradiso e affronta le sfide contro il male. Michele non è l’unico arcangelo riconosciuto dalla chiesa cattolica. Oltre a lui, ci sono anche Gabriele, “forza di Dio”, e Raffaele, “medicina di Dio”.

All’interno degli antichi testi sacri sono citati altri arcangeli, nel Libro di Enoc possiamo contarne sette: i tre più noti, Michele, Raffaele e Gabriele, e altri quattro, Uriel, Raguel, Sariel e Phanuel. La formazione composta da sette arcangeli è molto antica e di origine giudaica ma non è riconosciuta dalla chiesa.

Scopriamo insieme chi sono gli arcangeli e cosa rappresentano per la religione cattolica.

Chi sono gli arcangeli e qual è la loro missione?

Gli angeli sono figure incorporee, spirituali e perfette, creati da Dio fin dal Principio con lo scopo di renderli suoi messaggeri e servitori. La loro esistenza è qualcosa di unico che si lega indissolubilmente alla fede del cristiano. La loro presenza nella Bibbia è la testimonianza certa della loro stessa esistenza. Gli angeli contemplano il volto di Dio e sono pronti ad agire in suo nome, ascoltando ed eseguendo la sua parola.

Che differenza c’è tra gli angeli e gli arcangeli?

Fin dal passato si pensa che le schiere angeliche siano organizzate in una Corte Celeste. All’interno di questa corte, gli angeli rivestono diversi gradi. I tre arcangeli si trovano nelle sfere più alte della gerarchia angelica. Alcuni dei loro compiti sono simili a quelli degli angeli comuni ma i loro doveri sono più importanti e alti.

Il loro compito principale è di contemplare Dio giorno e notte, di glorificarlo, di proteggerlo e preservarne il mistero. La loro natura e il loro scopo è racchiuso all’interno degli stessi nomi. Infatti, terminano tutti in El che significa Dio.

Nelle sacre scritture possiamo leggere che ogni arcangelo ha una missione da compiere.

Michele è il guerriero che combatte Satana e i suoi emissari, difende tutti coloro che amano Dio e protegge il popolo di Dio.

Gabriele è uno degli spiriti più vicini a Dio e colui che ha portato alcuni dei messaggi più importanti: annunciò a Maria la nascita di Gesù, rivelò a Daniele i segreti del piano di Dio e annuncio a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista.

Raffaele invece sta davanti al trono di Dio, accompagna e offre la sua protezione a Tobia durante il suo viaggio, guarendo suo padre dalla cecità e proteggendo la sua sposa dall’influenza del maligno.

Il loro compito più importante è quello di comunicare al mondo intero la volontà di Dio, essere di ispirazione per gli esseri umani e portatori di Grazia Divina.

Perché la chiesa ne riconosce solo tre

La chiesa riconosce esclusivamente la presenza dei tre arcangeli poiché sono gli unici presenti nella Sacra Bibbia. Le notizie sugli altri arcangeli sono considerate frutto di tradizioni antiche e superstizioni prive di fondamenta. Per fare chiarezza sull’argomento, la chiesa ricorda che ogni tradizione singola va verificata e confrontata in accordo con l’attestazione privilegiata della Divina Rivelazione, ovvero la Sacra Scrittura Canonica.

La ragione per la quale la chiesa non riconosce ufficialmente la presenza di altri arcangeli si ricollega al fatto che questi non vengono citati all’interno della Bibbia.

I tre arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele

San Michele compare nelle Sacre Scritture, nel Libro di Daniele, nell’Apocalisse e nella Lettera dell’Apostolo San Giuda Taddeo. In un precedente articolo ti abbiamo parlato della sua figura. Il suo nome significa “chi è come Dio?” e nell’iconografia viene rappresentato come un guerriero che brandisce la spada. L’Arcangelo Michele ha il compito di proteggere il Regno dei Cieli e guidare gli uomini nella strada del Signore, insegnando a distinguere tra il bene e il male, la verità e la bugia.

Sappiamo che il suo culto nasce in oriente ma si diffuse rapidamente in tutta Europa, soprattutto in seguito alla sua apparizione sul Gargano, in Puglia, a San Lorenzo Maiorano in una grotta che si è trasformata in un luogo di pellegrinaggio per papi, sovrani e santi. Oggi vicino a quella grotta sorge la Basilica Santuario dedicata a San Michele ed è considerata una dei più belli e maestosi che gli siano stati intitolati.

San Gabriele, insieme a San Michele e San Raffaele, viene festeggiato il 29 settembre. Il suo nome significa “Potenza di Dio” ovvero “Dio è forte”. Secondo la tradizione biblica, Gabriele è uno degli angeli più vicini al trono di Dio tanto da essere chiamato “la mano sinistra di Dio”. Nella Bibbia lo vediamo rappresentato come angelo della morte, mentre invece per gli islamici è uno dei messaggeri di Dio, poiché fu lui a rivelare a Maometto il Corano.

In realtà, anche nella tradizione cristiana viene ricordato come un messaggero. Come abbiamo detto, è stato Gabriele a rivelare a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista e apparve in sogno a Giuseppe per aiutarlo ad accettare la gravidanza di Maria, è stato lui ad annunciare alla Madre Vergine il suo miracoloso concepimento e la nascita di Gesù.

Vista la sua natura, Gabriele è considerato il protettore di tutti coloro che lavorano nel settore delle comunicazioni: postini, giornalai, ambasciatori e corrieri. Secondo l’iconografia cristiana, viene raffigurato come un giovane alato, con in mano un giglio, il simbolo dell’Annunciazione a Maria.

Ed infine San Raffaele, l’arcangelo a cui si riferisce la missione di portare la guarigione. Il suo nome significa infatti “Medicina di Dio“. Viene scelto come guida di Tobia durante il suo viaggio per riscuotere il credito lasciato dal padre. Durante questo viaggio Raffaele, in forma umana, trovò una sposa per il giovane ragazzo e guarisce il padre facendogli riacquistare la vista.

Raffaele è il patrono dell’amore coniugale, dei giovani, dei fidanzati, degli sposi, ma anche dei profughi, degli educatori e dei farmacisti. Viene spesso raffigurato con un vaso pieno di medicamenti e di pesci, per simboleggiare la sua missione di guaritore. L’arcangelo Raffaele ha il potere di risanare e purificare l’anima grazie l’amore di Dio, rendendoci più puri e degni di stargli vicino.

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