A novembre, in tanti paesi d’Italia, si celebra la Festa di San Martino che porta con sé una tradizione particolare: la sera dell’11 novembre i bambini partecipano a una suggestiva fiaccolata per le strade del paese o della città intonando filastrocche e illuminando la via.

La commemorazione è molto sentita in alcune zone del nostro Paese, tanto da aver ispirato anche la letteratura: Giosuè Carducci, infatti, dedicò un componimento poetico proprio a questa celebrazione e intitolato San Martino appunto. In Italia l’occasione liturgica cristiana si è unita alla tradizione contadina che festeggia la maturazione del vino novello, da cui poi ha origine il proverbio “a San Martino ogni mosto diventa vino”.

Scopriamo insieme le origini di questa affascinante tradizione e il significato della lanterna di San Martino.

La storia di San Martino

La storia di San Martino si svolge in Francia nel corso del IV secolo. Martino di Tours è stato uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica, ma la sua vita fu un esempio per molti cristiani del tempo. Nel 371 i cittadini di Tours, in Francia, lo vollero come loro vescovo, perché egli aveva dato alla missione di “pastore” un significato molto diverso da quello di tanti altri uomini di chiesa del IV secolo, poco avvezzi alla campagna e alla gente umile.

Martino fu un uomo di preghiera e di azione, che attraversava personalmente le zone abitate dai servi agricoltori, dedicandosi all’evangelizzazione dell’ambiente che più gli stava a cuore, la campagna. Nel 375 egli fondò a Tours un monastero: qui la vita era basata più sulla condivisione, sulla preghiera e, soprattutto, sull’impegno di evangelizzazione piuttosto che sull’attenzione liturgica. Ma facciamo un passo indietro.

San Martino nacque a Sabaria Sicca, un avamposto romano situato in Pannonia, nell’attuale Ungheria. Il padre, che era tribuno militare, si trasferì a Pavia portando con sé tutta la famiglia quando Martino era ancora bambino. Anche Martino fu costretto ad arruolarsi in quanto figlio di un veterano, così venne mandato in Gallia come soldato. Qui durante una ronda notturna trovò di fronte a se un mendicante.

Essendo una notte gelida e, vedendo il povero uomo svestito e tremante, Martino avrebbe desiderato aiutarlo, ma aveva già donato tutto il suo compenso ai contadini poveri. Allora fece l’unica cosa che gli era possibile in quel momento, senza esitazione sfoderò la spada e con un colpo deciso tagliò in due il suo mantello, regalandolo al mendicante affinché potesse sopravvivere al freddo.

La notte seguente Gesù apparve in sogno a Martino, indossando la metà del suo mantello militare e rivolto agli angeli disse: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando si risvegliò, Martino vide affianco a sé il mantello ancora intatto.

Questa apparizione fu talmente sconvolgente da spingere il giovane a battezzarsi la Pasqua successiva e diventare cristiano. Egli continuò comunque la sua carriera di soldato per molto tempo, fino a quando, a circa quarant’anni, prese la decisione di abbandonare la vita militare per vivere come un eremita. In seguito tornò a Poitiers dove divenne monaco e poi vescovo a Tours, come abbiamo visto. La gente lo amava molto proprio per il suo impegno nella promozione dell’evangelizzazione soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione.

Santino San Martino Con Preghiera
Santino San Martino Con Preghiera

Perché si fanno le lanterne a San Martino?

Collegata alla storia del santo nacque la tradizione della lanterna di San Martino e delle luci. Ai funerali di Martino di Tours, celebrati l’11 novembre, infatti, i fedeli seguirono la sua salma con lanterne e luci: da quel momento, in particolare nei paesi nord europei, i bambini attendono con ansia la notte di San Martino mettendo una luce alla finestra o facendo fiaccolate.

Cosa ci insegna la vita di San Martino? Il chiarore delle lanterne è un’allegoria della nostra luce interiore, della fiamma di carità che ci anima e ci spinge ad essere empatici nei confronti del prossimo. I bimbi imparano questa preziosa lezione tramite le immagini, le canzoni e i simbolismi che la festa si porta dietro.

Le lanterne di San Martino

L’usanza della lanterna di San Martino e della fiaccolata è diffusa in Germania, dove prende il nome di Laternenumzug, in Belgio, nei Paesi Bassi e in Francia, ma anche in molte località italiane, come abbiamo anticipato prima. La notte di San Martino i piccoli vanno per le strade portando delle lanterne, poi accese e a volte appese agli alberi, mentre intonano canzoni e recitano filastrocche dedicate al santo.

Sappiamo bene che la simbologia della luce è molto importante nella religione cristiana ed è quella che sta dietro anche a molti oggetti sacri, come le candele liturgiche. La luce, infatti, dona tepore, vita, nutrimento e illumina la via proteggendoci dalle tenebre: le qualità della luce ci riconducono al concetto stesso di Dio, che come padre ci protegge dall’oscurità del male e ci indica la via. Le lanterne per San Martino che vibrano nella notte e schiariscono il cammino, rappresentano anche un preannuncio al periodo dell’Avvento, e ci preparano al clima festoso e al calore che ci dona il Natale.

In passato i bimbi usavano come lanterne delle rape  o delle barbabietole da zucchero scavate, al cui interno veniva inserita una candela accesa. Le lanterne rudimentali venivano attaccate poi a un bastone e portate in giro. Oggi i bambini per San Martino utilizzano lanterne di carta colorata, spesso costruite da loro stessi, e che sono accese tutte insieme durante la grande celebrazione. Sul web si possono trovare tanti esempi di lanterna di San Martino da colorare se vuoi proporre l’attività ai bambini della tua parrocchia o alle catechiste.

Tenere acceso un lumicino o una lanterna in casa, attendendo il sacro Natale, può essere un bel modo per rappresentare la presenza della luce di Dio nella propria casa, una maniera per invitarlo nella nostra dimora e riscaldarci con il suo amore paterno. Nel nostro negozio online di Arte Sacra trovi un ampio catalogo di lampade a olio e a cera liquida di diversi formati, colori, misure e materiali.