Nella religione cattolica sono presenti numerose figure a cui il fedele può rivolgersi e per questo motivo spesso risulta complesso riuscire a distinguere tra il sacerdote, il monaco e il frate. Si tratta di tre figure molto comuni e le caratteristiche che li distinguono possono sembrare molto incerte.

In questo articolo vogliamo aiutarti a comprendere le principali differenze tra queste figure così importanti per il cristiano. Continua a leggere!

Il sacerdote

Il sacerdote è una delle figure più importanti per il cristiano. Nella religione cristiana cattolica è considerato il ministro del culto, la guida spirituale consacrata per proteggere il popolo di Gesù e condurlo alla salvezza eterna. Fanno parte di questa categoria i preti, i vescovi e coloro che, nella gerarchia clericale, abbiano ricevuto la chiamata, siano stati consacrati e abbiano scelto di mettere la propria vita al completo servizio della chiesa. Il sacerdote è un punto di riferimento indispensabile, una guida per il cristiano, può celebrare la messa e impartire i sacramenti, proprio come Gesù ha comandato ai suoi discepoli.

In origine il sacerdote era incaricato di svolgere i riti, offriva sacrifici alle divinità e si poneva come tramite tra Dio e gli uomini. È una figura molto antica, già presente in numerose civiltà e nelle religioni del passato, con caratteristiche, mansioni e nomi differenti. Il sacerdote era un uomo capace, molto colto, sapeva pronunciare le parole giuste, formulare le preghiere corrette per rivolgersi a Dio.

Per gli ebrei solo il Gran Sacerdote poteva entrare nel Tempio per occuparsi dell’Arca dell’Alleanza. Questa figura doveva appartenere alla tribù dei Leviti, persone senza terra poiché la loro dimora era il Tempio stesso. Anche per gli ebrei il sacerdote era l’intermediario tra Dio e gli uomini, così come per tutte le grandi religioni del passato. Con la venuta di Gesù che sacrificò se stesso morendo sulla croce per la salvezza di tutti gli uomini e si è fatto intermediario tra l’uomo e il Padre. La figura del sacerdote, concepito prima della venuta del Signore, divenne superflua. Il Battesimo rende ciascuno di noi un Sacerdote, ci dona la facoltà di parlare con Dio. È quello che viene chiamato sacerdozio comune, per distinguerlo dal sacerdozio ministeriale, ovvero quello di cui sono investiti preti, vescovi, e le figure della chiesa.

Il sacerdote ministeriale

La chiesa cattolica considera sacerdote ministeriale solo chi ha ricevuto il secondo o il terzo grado del sacramento dell’Ordine sacro. Il diacono, ad esempio, non è un sacerdote, mentre sono sacerdoti il presbitero o il vescovo.

Se tutti i cristiani, per mezzo del battesimo diventano sacerdoti, a cosa servono i preti, i parroci, il vescovo, il Papa? La risposta è semplice, è il compito che Gesù stesso diede ai suoi discepoli e apostoli, quello di guide, protettori e pastori di un gregge. Il sacerdote infatti, porta la Parola di Dio tra i fedeli, la spiega e la interpreta nei suoi passaggi più complessi, conforta, incoraggia consiglia e rimprovera se necessario.

Il monaco

La figura del monaco ha origini più recenti rispetto a quelle del sacerdote. Ci troviamo nel primo Medioevo, in un’epoca storica di profonda incertezza e terrore, soprattutto dopo il crollo dell’Impero Romano. I barbari saccheggiavano le città, i valori e le leggi che regolavano i rapporti durante l’Impero avevano perso ogni significato. Molti cristiani cercarono conforto nella fede, scegliendo di seguire uno stile di vita solitario scegliendo di dedicarsi solo alla vita contemplativa e alla preghiera.

Il monaco del primo Medioevo vive in solitudine, trascorre le sue giornate pregando e soffrendo per espiare le colpe del mondo intero. Il termine monaco deriva proprio dalle parole monos (solo) e achos (dolore), uniti nella parola greca Monachos. La vita di un monaco era votata alla sofferenza e alla penitenza come strumento di redenzione non solo per sé stessi ma soprattutto per tutti i peccatori del mondo. Questa caratteristica è rimasta legata al termine monaco, che per quasi tutto il Medioevo ha continuato a descrivere uomini raccolti in conventi o monasteri, dediti alla penitenza e alla vita contemplativa.

Il monachesimo e San Benedetto da Norcia

Fu solo tra il IV e il VIII secolo che la concezione di monachesimo importata in Occidente ha subito una profonda evoluzione. San Benedetto da Norcia è il fondatore dei benedettini, l’ordine religioso più antico d’Occidente. La sua esperienza religiosa ha inizio come eremita, trascorse tre anni di vita in solitudine e preghiera nella grotta presso Subiaco. In questo periodo inizia a capire chi vuole dedicare la propria vita a Dio può farlo operando anche in altri modi.

San Benedetto da Norcia (fonte: https://amalfinotizie.it/)

È grazie a lui se oggi abbiamo una concezione nuova del monachesimo occidentale, per suo volere è stato fondato l’ordine benedettino e fu costruita la Basilica di Montecassino, primo esempio di abbazia moderna medievale. I monasteri e le abbazie assumono un volto nuovo e al loro interno i monaci non si dedicano più solo alla lettura delle Sacre Scritture, ma praticheranno la preghiera comunitaria e inizieranno a occupare il tempo con il lavoro manuale. Visto che spesso questi luoghi di culto si trovavano in zone difficili da raggiungere, era necessario che i monaci imparassero a produrre da soli tutto ciò che serviva al sostentamento, non solo cibo e bevande, ma anche medicinali e rimedi per la cura del corpo e l’igiene. Non a caso, ancora oggi ci sono monasteri in tutto il mondo che offrono prodotti realizzati dai monaci stessi secondo ricette che si tramandano da secoli.

Ai monaci si deve anche la conservazione e copiatura di testi antichi, che le abili mani degli amanuensi hanno salvato dallo scorrere del tempo e che gli artisti miniaturisti hanno arricchito con splendide decorazioni che ancora oggi possiamo ammirare.

Il frate

Come la figura del monaco, anche quella del frate ha un origine medievale ed è legato alla profonda trasformazione che caratterizzò la vita religiosa nel tardo Medioevo. Questo cambiamento si verificò soprattutto dopo la diffusione della Regola di San Benedetto e dopo la rivoluzione portata da San Francesco. Infatti, i nuovi religiosi iniziarono a cambiare il loro modo di essere uomini di chiesa seguendo il pensiero di San Benedetto da Norcia. Non erano più soliti vivere rinchiusi in un eremo, dedicando il loro tempo solo alla preghiera, ma iniziarono a riunirsi in comunità attive sia dal punto di vista spirituale che materiale. A partire dal XIII secolo iniziarono a formarsi gli Ordini mendicanti, gli uomini di fede uscirono dalle mura dei luoghi di preghiera per scendere nelle strade e mescolarsi con i poveri, con gli ammalati, per portare conforto e aiuto.

La vita del frate

La figura del frate nasce con l’obiettivo di imitare l’esperienza di vita Gesù seguendo i tre voti che i frati devono condividere: la povertà, la castità e l’ubbidienza. I frati traggono la propria sussistenza dall’elemosina e offrendo in cambio aiuto e preghiera. Il primo obbligo imposto a chiunque volesse diventare frate era il voto di povertà, e quindi la rinuncia assoluta di ogni proprietà. Anche i conventi in cui i frati si riunivano erano molto scarni, vivevano grazie alla questua, la raccolta di elemosina e le offerte dei fedeli. Conducevano una vita semplice, fatta solo di povertà, preghiera e carità, così come si riteneva fosse stata quella di Gesù e dei suoi discepoli.

Il termine frate deriva dalla parola latina frater “fratello” poiché conduce la propria vita in un clima di famiglia, in comunione con i propri fratelli. Il loro stile di vita era molto umile e da un abbigliamento dimesso, con vesti semplici e utilizzando solo sandali a proteggere i piedi.

Comprendere le differenze tra le figure degli uomini di chiesa non è semplice. Per capire nel profondo le diversità e gli elementi che stanno alla base delle rivoluzioni che hanno portato alla formazione di queste figure religiose è importante avvicinarsi alle Sacre Letture con curiosità e voglia di conoscenza. Sul nostro sito puoi trovare numerose letture per approfondire le tue conoscenze. Visita la pagina dedicata ai libri sacri e scegli le letture più giuste per te!