Il 2021 è l’anno di San Giuseppe, il simbolo per eccellenza di tutti i padri, riconosciuto nel Nuovo Testamento come il padre putativo di Gesù e considerato il simbolo dei lavoratori. L’8 dicembre 1870 Beato Pio IX l’ha proclamato patrono della chiesa cattolica.

Oggi vogliamo parlarti di un elemento che fa parte della sua simbologia: il fiore di nardo. Scopriamo insieme perché questo fiore delicato ed estremamente profumato è il simbolo di San Giuseppe.

Il fiore di nardo simbolo di San Giuseppe

Il nardo è un fiore molto bello, profumato che viene attribuito alla figura del santo. Inoltre, è presente nello stemma di Papa Francesco, accanto al sole raggiante simbolo di Gesù e alla stella simbolo di Maria.

Stemma Papa Francesco
Stemma Papa Francesco

Conosciamo la forte devozione del Santo Padre per San Giuseppe, tanto che, fin dai tempi del seminario porta con sé un statuetta di San Giuseppe dormiente a cui affida preghiere e speranze. Visto il periodo particolare che stiamo vivendo, Papa Francesco ha deciso di dedicare il 2021 alla sua figura per riconoscere il valore delle persone umili e semplici che ogni giorno lavorano per il bene degli altri. Da umile falegname, Giuseppe ha scelto di dedicare la propria vita a proteggere la sua sposa, Maria,  il Bambino Gesù.

I simboli di San Giuseppe

Solitamente il santo viene rappresentato con il bastone da cui sbocciano i gigli, il simbolo della purezza della Vergine Maria. Nei paesi ispanici molto spesso viene rappresentato nelle iconografie con un ramo di nardo in mano.

Il nardo fa parte della famiglia delle valeriane ed è originario degli altopiani dell’Asia Centrale, con una diffusione anche in America Centrale e Messico. Il fiore è caratterizzato da una forma di spiga bianca o rosata, da cui si ricava un olio molto profumato e considerato prezioso fin dall’antichità. Ancora oggi l’olio di nardo viene usato come incenso nei luoghi sacri.

Fiore di nardo (fonte: https://it.aleteia.org/)
Fiore di nardo (fonte: https://it.aleteia.org/)

Grazie alle sue proprietà calmanti e al potere antisettico, l’olio di nardo viene usato anche nei massaggi. Il suo profumo aiuta a calmare l’animo, abbassare la pressione e, oltre al potere rilassante, è particolarmente usato per profumare gli ambienti e creare un’atmosfera gradevole.

Nell’iconografia di San Giuseppe il nardo è molto diverso da quello presente nello stemma di Papa Francesco. Nel primo caso si tratta di una pianta fiorita e ricorda quasi un giglio. Nel secondo caso invece somiglia più a un grappolo d’uva. La ragione potrebbe dipendere dalla volontà del Papa di esprimere la sua devozione ma anche la speranza in qualcosa di buono per il mondo, qualcosa che deve ancora sbocciare, proprio come un fiore.

Abbiamo detto che un’altra rappresentazione iconografica vede il bastone fiorito come simbolo di San Giuseppe. Questo perché, secondo la tradizione, quando le persone scoprirono che Maria era incinta ma non per opera di Giuseppe, qualcuno lo prese in giro e lo sfidò: se davvero Maria era incinta per opera di un angelo allora il suo bastone sarebbe dovuto fiorire, e così fu. Secondo un’altra tradizione invece, il bastone fiorito era il segno miracoloso usato per indicare ai sacerdoti lo scapolo da scegliere per Maria.

L’olio di nardo nella Bibbia

Il fluido ambrato e aromatico del nardo è da sempre considerato sacro e ricorre spesso anche all’interno della Bibbia. Lo ritroviamo anche all’interno del Cantico dei Cantici e nei Vangeli, come simbolo di amore sconfinato per Dio. Secondo le Scritture, è l’olio che viene usato da una donna, Maria Maddalena o Maria di Betania, per ungere i piedi e il capo di Gesù. Si trattava all’epoca di un olio molto prezioso, che costò alla donna ben trecento denari e così, quando accidentalmente ruppe il vasetto che lo conteneva, venne biasimata. In questo episodio si legge un’anticipazione profetica della morte di Cristo. L’olio prezioso versato a terra è il simbolo del Suo amore tanto grande e fedele da donare la Sua vita per la nostra salvezza.

Confezione Bruciaincenso

L’Ordine del Santo Sepolcro a Gerusalemme si ispira a questo episodio: così come la donna usò l’olio per ungere Gesù oggi lo stesso olio viene usato per proteggere la chiesa. Il nardo infatti è una delle undici erbe usate per l’incenso aromatico nel Tempio di Gerusalemme.

Oli profumati e liturgia

Oltre all’olio di nardo, nella liturgia vengono usati in particolare tre oli sacri. Tra questi troviamo: il Crisma, l’Olio dei Catecumeni e l’Olio degli Infermi. Il Crisma è un olio profumato usato per i sacramenti della Cresima, del Battesimo e per l’unzione durante l’ordinazione di presbiti e vescovi ma anche per la consacrazione dei luoghi sacri.

L’Olio dei Catecumeni viene usato nel Battesimo mentre l’Olio degli Infermi viene usato per il sacramento dell’Unzione dei malati.

Dietro un semplice olio, tratto da una pianta bella e delicata, si nasconde un significato profondo e il simbolo dell’amore puro e incondizionato, proprio come quello di Giuseppe nei confronti di Maria e di Gesù.