Nostra Signora del Monte Carmelo, anche chiamata Madonna del Carmine, è uno dei nomi con cui possiamo rivolgerci a Maria, la madre di Gesù. Il titolo relativo al monte del Carmelo ricorda l’eredità spirituale del profeta Elia, difensore del monoteismo israelitico. Nel XII secolo furono numerosi gli eremiti che si ritirarono su questo monte per dedicarsi al culto del divino affidando le preghiere alla Madonna.

Ed è proprio da questa comunità eremitica che nasce l’ordine carmelitano completamente dedito al culto di Maria.

Oggi vogliamo parlarti della preghiera della Madonna del Carmelo e dell’origine del suo culto.

La Regina del Monte Carmelo

La Madonna del Carmelo è la patrona dei carmelitani e di coloro che si impegnano a vivere la spiritualità del Carmelo. Inoltre è la protettrice di coloro che indossano lo scapolare e ha il compito di fornire un supporto speciale alle anime del purgatorio. Tra i fedeli si è soliti rivolgersi a Lei usando diversi appellativi: Splendore del Cielo, Fiore del Carmelo, Gloria del Libano, Signora del suffragio e molti altri. Tutti si rivolgono alla Beata Vergine Madre di Dio. Nella sua iconografia viene rappresentata con Gesù Bambino in braccio, con un abito e uno scapolare di colore scuro e un mantello bianco, intenta a mostrare lo scapolare carmelitano. In alcuni casi si affianca all’immagine di Maria quelle dei santi dell’ordine oppure di anime del purgatorio tra le fiamme.

Il giorno della sua memoria liturgica è il 16 luglio, una data molto significativa per l’ordine carmelitano. Infatti, questa data fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a San Simone Stock, priore generale dell’ordine carmelitano, durante la quale la Madonna gli affidò uno scapolare in tessuto e gli rivelò i privilegi legati al suo culto.

La prima apparizione della Madonna ad Elia sul Monte Carmelo

Nell’Antico Testamento si racconta che il profeta Elia riunì attorno a sé una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo, che in aramaico significa “giardino”. Il suo scopo era quello di operare in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo la sfida contro i sacerdoti del dio Baal. In seguito a questo atto di fede, in questo luogo sacro si stabilirono alcune comunità monastiche cristiane.

Nel XI secolo i crociati vennero alla scoperta di questo luogo abitato da religiosi che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e che seguivano la regola di San Basilio.

Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, arrivato in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e si decise di riunire gli eremiti e di condurre una vita cenobitica, ovvero una forma di vita comunitaria di monachesimo, praticata in monasteri (i cenobi), sotto la guida di un’autorità spirituale, secondo una disciplina ben precisa fissata da una regola. Così i religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle celle in cui vivevano e la dedicarono alla Vergine. Gli eremiti presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo.

In questo modo il Carmelo acquisì i suoi due elementi caratterizzanti: da una parte il riferimento ad Elia e dall’altro il legame a Maria Santissima.

Qual è la Regola dei carmelitani?

La regola su cui si basava l’ordine carmelitano prescriveva veglie notturne, digiuno, astinenza rigorosi, così come la pratica della povertà e del silenzio. Questa venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam.

Intorno al 1235, a causa delle incursioni dei saraceni, i frati furono costretti ad abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa. Il loro primo convento venne ospitato a Messina nella località Ritiro. Le notizie sulla vita di san Simone Stock non sono molto note. Sappiamo che dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, maturò in lui il desiderio di entrare a far parte dei Carmelitani e, una volta completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote. Intorno al 1247, all’età di 82 anni, venne scelto come sesto priore generale dell’Ordine Carmelitano. Cercò dunque di riformare la regola dei Carmelitani trasformandolo in un ordine mendicante. Nel 1251 papa Innocenzo IV approvò la nuova regola e garantì all’Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede.

Ed fu proprio San Simone Stock che iniziò a diffondere la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmeli. In cambio, la Madonna assicurò a tutti i fedeli che avessero indossando lo scapolare la liberazione dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo».

La preghiera della Madonna del Carmelo

La supplica alla Madonna del Carmelo è intensa e ricca di significato. Qui di seguito vogliamo proporti la prima parte della preghiera, che recita così:

“O gloriosa Vergine Maria, madre e decoro del monte Carmelo che la tua bontà ha scelto come luogo di tua particolare benevolenza, in questo giorno solenne che ricorda la tua materna tenerezza per chi piamente indossa il santo Scapolare, innalziamo a te le più ardenti preghiere, e con confidenza di figli imploriamo il tuo patrocinio.

Vedi, o Vergine santissima, quanti peri-coli temporali e spirituali da ogni parte ci stringono: ti prenda pietà di noi. Il titolo col quale oggi ti celebriamo richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo quando questo, pentito, volle ritornare a lui. Dal Carme-lo infatti salì per mano del profeta Elia il sacrificio che dopo lunga siccità ottenne la pioggia ristoratrice, segno della restituita benevolenza di Dio: la preannunciò con gioia il santo profeta quando ebbe visto levarsi dal mare una bianca nuvoletta che in breve ricoprì il cielo. In quella nuvoletta, o Vergine immacolata, i tuoi figli carmelitani hanno ravvisato te, sorta immacolata dal mare dell’umanità peccatrice e che nel Cristo ci hai dato l’abbondanza di ogni bene. In questo giorno solenne sii per noi nuova sorgente di grazie e di benedizioni.”

E prosegue con una recita che ricorda la promessa che ci ha fatto e il valore del suo scapolare:

“Per dimostrarci ancor più il tuo affetto, o madre nostra amorosissima, tu riconosci come simbolo della nostra devozione filiale l’abitino che piamente portiamo in tuo onore e che tu consideri come tua veste e segno della tua benevolenza.

Grazie, o Maria per il tuo Scapolare. Quante volte, però, ne abbiamo fatto poco conto; quante volte abbiamo portato indegnamente quell’abito che doveva es-sere per noi simbolo e richiamo alle tue virtù!

Ma tu perdonaci, o madre nostra amabile e paziente! E fa’ che il tuo santo Scapolare ci sia difesa contro i nemici del-l’anima, richiamandoci il pensiero di te, e del tuo amore, nel momento della tentazione e del pericolo.

O madre nostra dolcissima, in questo giorno che ricorda la tua continua bontà verso di noi che viviamo la spiritualità del Carmelo, commossi e fidenti ti ripetiamo la preghiera che da secoli ti rivolge l’Ordine a te consacrato: Fiore del Carmelo, vite prodigiosa, splendore del cielo: Vergine Madre, mite e dolce, proteggi noi tuoi figli che ci proponiamo di salire con te il mistico monte della virtù, per giungere con te alla beatitudine eterna!”

La preghiera alla Madonna del Carmelo termina così:

“E’ grande, o Maria, il tuo amore per i di-letti figli rivestiti del tuo Scapolare. Non contenta di aiutarli perché vivano in mo-do da evitare il fuoco eterno, ti prendi cura anche di abbreviare ad essi le pene del purgatorio, per affrettare l’ingresso in paradiso.

Questa è una grazia, o Maria, che con-duce una lunga serie di grazie, e vera-mente degna di una madre misericordiosa, quale tu sei.

Ed ecco: come Regina del purgatorio tu puoi mitigare le pene di quelle anime, tenute ancora lontane dal godimento di Dio. Pietà ti prenda dunque, o Maria, di quelle anime benedette. In questo bel giorno si riveli loro la potenza della tua intercessione materna.

Noi ti supplichiamo, o Vergine pura, per le anime dei nostri cari e per tutte quelle che in vita furono ascritte al suo Scapolare e si sforzarono di portarlo pia-mente. Per esse ottieni che, purificate dal sangue di Gesù, siano ammesse quanto prima alla felicità eterna.

Ed anche per noi ti preghiamo! Per gli ultimi istanti della nostra vita terrena: assistici pietosa e rendi vani i tentativi del nemico infernale. Prendici tu per ma-no, e non lasciarci sinché non ci vedrai vicini a te in cielo, eternamente salvi.

Ma tante e tante grazie vorremmo chiederti ancora, o madre nostra dolcissima! In questo giorno, che i nostri padri dedicarono alla gratitudine per te, ti suppli-chiamo di beneficarci ancora. Impetraci la grazia di non macchiare mai di colpa grave quest’anima nostra, che tanto sangue e dolore è costata al tuo divino Figlio. Liberaci dai mali del corpo e dello spirito: e se sono utili alla nostra vita spirituale, concedici anche le altre grazie d’ordine temporale che abbiamo in ani-mo di chiederti per noi e per i nostri cari. Tu puoi esaudire le nostre richieste: e abbiamo fiducia che le esaudirai nella misura del tuo amore, per l’amore con cui ami il Figlio tuo Gesù, e noi, che a te siamo stati affidati come figli.

Ed ora benedici tutti, o madre della Chiesa, decoro del Carmelo. Benedici il sommo Pontefice, che in nome di Gesù guida il popolo di Dio, pellegrinante in terra: concedigli la gioia di trovare pronta e filiale risposta ad ogni sua iniziativa. Benedici i Vescovi, nostri Pastori, e gli altri sacerdoti. Sostieni con particolare grazia quelli che zelano la tua devozione, specialmente nel proporre il tuo Scapolare come simbolo e incentivo a imitar le tue virtù.

Benedici i poveri peccatori, perché anch’essi sono figli tuoi: nella loro vita c’è stato sicuramente un momento di tenerezza per te e di nostalgia per la grazia di Dio: aiutali a ritrovare la via verso il Cristo salvatore e la Chiesa che li attende per riconciliarli al Padre.

Benedici infine le anime del purgatorio: libera con sollecitudine quelle che ti sono state devote. Benedici tutti i tuoi fi-gli, o sovrana nostra consolatrice. Sii con noi nella gioia e nella tristezza, in vita e in morte: e l’inno di ringraziamento e di lode che innalziamo in terra, ci sia concesso, per la tua intercessione, di pro-seguirlo in cielo a te e al Figlio tuo Gesù, che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.”

Si tratta di una preghiera molto bella che possiamo recitare per rivolgersi alla Beata Vergine in qualunque momento della giornata.

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