La Liturgia delle ore è una preghiera che nasce dalla richiesta che Gesù ha fatto all’uomo di pregare sempre, durante l’intera giornata, per ringraziare e santificare ogni giorno e non smettere mai di glorificare Dio. È uno strumento che il cristiano può utilizzare per vivere la fede in modo profondo, scandendo la propria quotidianità con la preghiera, recandosi in chiesa oppure semplicemente a casa propria.
In questo modo tutti i cristiani hanno la possibilità di vivere la propria vita in funzione della fede in Dio. Vuoi saperne di più sulla Liturgia delle ore? Continua a leggere il nostro articolo!
Indice degli argomenti:
Come si recita la Liturgia delle ore?
La preghiera pubblica e comune è alla base della vita del cristiano fin dall’antichità. In origine la chiesa esortava alla preghiera comune, così come a quella privata e personale, in particolari ore della giornata. Così con il tempo si diffuse la consuetudine di riunirsi per celebrare le preghiere insieme alla comunità religiosa.
Negli Atti degli Apostoli, i Padri della Chiesa trovarono dei riferimenti ai momenti da dedicare alla preghiera nell’arco della giornata e insieme a tutti i fedeli. Poco a poco queste preghiere vennero suddivise nell’arco della giornata, fino a delineare quella che noi oggi conosciamo come Liturgia delle ore, o Ufficio Divino.
Questa struttura va incontro alle esigenze della vita dei monaci medievali che erano soliti riunirsi per pregare insieme nei diversi momenti della giornata. Con la riforma di San Benedetto si delineò una regola a quella che ormai era una consuetudine, stabilendo le ore della giornata in cui i monaci dovevano riunirsi per pregare e le modalità. Questa struttura è ancora seguita da numerosi ordini monastici e definiva in particolare:
- Sei momenti di preghiera diurni (le Lodi all’alba, la Prima alle 6, la Terza alle 9, la Sesta alle 12, la Nona alle 15 e i Vespri al tramonto)
- Una preghiera prima di coricarsi (la Compieta)
- Tre momenti di preghiera notturni (le Vigilie) successivamente riuniti nel Mattutino
La Liturgia delle ore dopo il Concilio Vaticano II
Questa liturgia si diffuse molto rapidamente e iniziarono a diffondersi i primi libretti detti Breviari che contenevano tutti i testi necessari da recitare nelle varie Ore. Con la riforma del Concilio Vaticano II, la pratica della Liturgia delle ore è stata semplificata per renderla accessibile a tutti i fedeli. Alcune ore sono state eliminate, come la Prima, altre sono state unificate, come la Ora Terza, Sesta e Nona accorpate nell’Ora Media.
Il Concilio Vaticano II ha decretato inoltre che i presbiteri e i vescovi devono praticare la celebrazione della Liturgia delle Ore nella sua forma integrale e i vescovi e i diaconi sono chiamati a recitare le tre Ore maggiori. Allo stesso modo i fedeli sono tenuti a celebrare ogni giorno almeno le Ore canoniche, quindi le Lodi mattutine all’inizio della giornata e i Vespri al tramonto.
Per i ministri sacri la celebrazione della Liturgia delle ore è un obbligo personale e devono osservarla anche se sono soli. È loro dovere mantenere acceso e costante l’impegno della Chiesa di pregare ogni giorno.
Differenze tra il Rito ambrosiano e il Rito romano
Il Rito ambrosiano e quello romano nel tempo si sono differenziati nella celebrazione della Liturgia delle ore, come accade in molte altre occasioni.
Nel Rito romano le varie ore presentano alcune preghiere ed elementi in comune.
La giornata inizia con un salmo invitatorio con un’antifona che si ripete ad ogni strofa, sia nel caso dell’Ufficio delle Letture che con le Lodi Mattutine. Ogni ora che segue durante la giornata, viene aperta dal versetto “O Dio, vieni a salvarmi” – “Signore, vieni presto in mio aiuto” tratto dal salmo 69, seguito dal Gloria.
Si prosegue con un inno e tre salmi, oppure un salmo unico suddiviso in tre parti, ciascuna preceduta da un’antifona. I salmi cambiano in base all’ora che si sta celebrando ad esempio: nelle Lodi Mattutine il secondo salmo è sostituito da un cantico scelto dall’Antico Testamento; nei Vespri il terzo salmo il cantico è preso dal Nuovo Testamento; nell’Ufficio delle Letture il salmo è uno solo, ma più lungo e diviso in tre parti; nell’Ora Media, si prevede in certi giorni una sezione alfabetica del Salmo 118 e i salmi processionali; infine, nella Compieta c’è un solo salmo, ad eccezione del sabato e del mercoledì, che ne prevedono due.
Dopo la lettura biblica breve o lunga con il suo responsorio, si prosegue con le Lodi e i Vespri, caratterizzate da un cantico tratto dal Vangelo: il Benedictus o Cantico di Zaccaria nelle Lodi; il Magnificat o Cantico della Beata Vergine Maria nei Vespri.
Segue la Compieta, con il Nunc dimittis o Cantico di Simeone, introdotto e seguito dall’antifona. Dopo le Lodi si passa alle Invocazioni, dopo i Vespri con le Intercessioni, seguite da un Padre nostro. Ed infine si recita un’orazione a conclusione di ogni ora.
Il Rito ambrosiano presenta una scansione leggermente diversa e prevede alcune eccezioni e celebrazioni particolari durante le festività come Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua.
L’apertura dell’Ufficio delle letture è uguale al Rito romano a cui fa seguito un inno e il Cantico dei tre giovani dal Libro di Daniele. Dal lunedì al venerdì si intona la Salmodia composta da tre salmi, il sabato si recita un cantico e due salmi e la domenica si recitano tre cantici. Seguono poi le letture, una biblica e una patristica o agiografica. L’ora si conclude con l’orazione del giorno e con l’acclamazione: “Benediciamo il Signore” – “Rendiamo grazie a Dio”, a meno che non seguano le Lodi.
Anche le Lodi mattutine, se non vengono recitate subito dopo l’Ufficio delle Letture, si aprono col versetto introduttivo. Successivamente si prosegue con l’antifona propria, il Benedictus e la prima orazione. Nel Rito ambrosiano, la Salmodia si compone di un cantico tratto dall’Antico Testamento con la rispettiva antifona, di due salmi di lode con antifona e di un salmo mattutino recitato in piedi. Si continua con la seconda orazione e con un inno. Per concludere le Lodi si recitano le Acclamazioni a Cristo Signore, seguite dal Padre Nostro.
L’Ora media inizia con il solito versetto introduttivo, seguito da un inno in base all’ora scelta per la preghiera ed è seguito da una salmodia formata da tre salmi, una Lettura breve e da un Responsorio breve. La celebrazione dell’ora termina con un’Orazione e un’Acclamazione.
I Vespri si aprono con il Lucernario diverso nel caso di una celebrazione comune o si una privata, ed è seguito da un inno. In alcuni casi è accompagnato da un episodio della vita del santo del giorno. La salmodia è composta da due salmi con antifona la domenica, le ferie e le memorie, un salmo seguito dai salmi 133 e 116 nelle solennità e durante le feste. Si recita la prima orazione seguita dal Cantico del Magnificat, ad eccezione del venerdì di Quaresima e durante le ferie della Settimana Santa. si recita la seconda orazione con la Commemorazione del Battesimo e, in occasione di feste particolari dedicate ai santi, si recita una sallenda in onore del santo. L’Ora termina con le intercessioni, il Padre Nostro e una formula di congedo, che cambia in base alla celebrazione, se pubblica o privata.
La Compieta si apre con “Convertici, Dio, nostra salvezza” – “E placa il tuo sdegno verso di noi” e seguito dal versetto introduttivo. Seguono l’inno, la salmodia e la Lettura breve seguita dal Responsorio. Si intona il Cantico evangelico Nunc dimittis con la sua antifona e, in chiusura, viene recitata l’orazione e una delle Antifone alla Beata Vergine Maria. Dopo la Compieta è previsto l’esame di coscienza.
Chi celebra la Liturgia delle ore?
La celebrazione della liturgia nella forma integrale devono presenziare i presbiteri e i vescovi. Per quanto riguarda i diaconi, la loro presenza è necessaria unicamente per la recita delle ore maggiori, quindi le Lodi mattutine, i Vespri e la Compieta, nel caso dei diaconi permanenti. Quando i diaconi sono temporanei e destinati all’ordinazione presbiterale, è prescritta la recita dell’intera Liturgia delle Ore, al pari dei presbiteri.
Come abbiamo detto, la celebrazione comunitaria della Liturgia delle ore è un tratto caratteristico dei monasteri e dei capitoli di canonici. Durante il Concilio Vaticano II tutti i fedeli laici sono stati esortati alla celebrazione almeno per quanto concerne le ore principali. La celebrazione comunitaria di alcune parti dell’ufficiatura quotidiana, come i Vespri nei giorni festivi, l’Ufficio delle letture nei giorni della Settimana santa e così via, non era mai scomparsa del tutto dalla vita liturgica, anche nelle comunità più periferiche.
La Liturgia delle ore è utile per il cristiano perché lo aiuta a vivere in Cristo e a santificare ogni momento della giornata. Sei alla ricerca dei testi giusti per guidare la tua preghiera e seguire la Liturgia delle ore? Sul nostro sito puoi trovare quello che fa per te. Visita la pagina dedicata ai testi sacri per la preghiera!