San Giuseppe è un uomo giusto, riconosciuto nel Nuovo Testamento come il padre putativo di Gesù. La sua figura è venerata nella chiesa cattolica e ortodossa ed è stato dichiarato il patrono della chiesa cattolica da Beato Pio IX, l’8 dicembre 1870.
Insieme a Maria e a Gesù Bambino, compone la Sacra Famiglia, riconosciuta con affetto e devozione da parte dei fedeli.
Ma chi era San Giuseppe e qual è la sua storia? Scopriamolo assieme!
Indice degli argomenti:
San Giuseppe: il padre putativo
La dottrina cristiana e i vangeli affermano che il vero padre di Gesù è Dio. Il suo concepimento è avvenuto per mezzo di un miracolo e Giuseppe inizialmente non riuscì ad accettare questa notizia, ripudiandola in segreto. Poi un angelo gli apparve in sogno e lo mise al corrente di quanto accaduto, così Giuseppe decise di sposare Maria e di accettare Gesù come suo figlio.
Putativo in latino significa “credo” ovvero colui “che era creduto” suo padre.
Nel vangelo di Matteo scopriamo che Giuseppe era un falegname, anche se il termine usato per indicare la sua professione poteva significare anche altre attività economiche che avevano a che fare con l’edilizia. Per alcuni studiosi, Giuseppe non aveva una semplice bottega artigiana ma una vera e propria attività imprenditoriale legata alle costruzioni e per questo non doveva appartenere a una famiglia povera.
Secondo la tradizione ebraica, ai tempi di Gesù i bambini iniziavano all’età di 5 anni a seguire l’istruzione religiosa e con l’apprendimento del mestiere del padre. Possiamo ipotizzare dunque che Gesù praticò nella sua gioventù il mestiere del falegname.
I vangeli ci raccontano che Giuseppe esercitò la sua professione a Nazaret, luogo in cui abitava con la sua famiglia.
Le origini di Giuseppe
I vangeli canonici non ci forniscono molte informazioni su San Giuseppe. Matteo e Luca parlano di lui, ci dicono che abitava nella piccola città di Nazaret e che era un discendente del re Davide. Abbiamo due diverse versioni che possono aiutarci a scoprire la genealogia di Gesù e di suo padre Giuseppe.
Secondo Luca, Gesù iniziò il suo ministero all’età di trent’anni ed era figlio di Giuseppe, a sua volta figlio di Eli (3,23-38). Secondo Matteo, fu Giacobbe a generare Giuseppe, sposo di Maria e padre di Gesù chiamato Cristo (1,1-16).
Esistono altre informazioni, contenute nei vangeli apocrifi, che vedono Giuseppe discendere dalla famiglia di David e originario di Betlemme. Secondo queste scritture, prima del matrimonio con Maria, si sposò con una donna che gli diede sei figli, due femmine, Lisa e Lidia, e quattro maschi, Giuda, Giuseppe, Giacomo e Simeone. Rimase vedovo molto presto e con tanti figli a cui pensare. Questa condizione viene usata spesso negli apocrifi per giustificare la presenza di fratelli di Gesù nei vangeli. Questa visione viene accettata dalla chiesa ortodossa mentre invece viene rifiutata dalla chiesa cattolica che sostiene invece si trattasse di cugini o parenti stretti.
Prendendo ancora spunto dalla tradizione apocrifa, quando Giuseppe era in età avanzata, si unì ad altri celibi della Palestina, tutti discendenti di Davide, poiché il sacerdote Zaccaria ordinò di convocare tutti i figli di stirpe reale per trovare uno sposo per Maria, all’epoca dodicenne e che per nove anni aveva vissuto nel tempio. Secondo la tradizione, ogni celibe avrebbe dovuto portare all’altare un bastone che Dio avrebbe fatto fiorire, scegliendo così il prescelto.
Zaccaria chiese un responso a Dio con la preghiera e restituì i bastoni ai proprietari, l’ultimo era di Giuseppe ed era in fiore. Dal bastone uscì una colomba che si pose sul suo capo. Giuseppe però espresse le sue perplessità soprattutto in merito alla differenza di età, ma il sacerdote lo ammonì e lo esortò a seguire la volontà di Dio.
Così Giuseppe prese con se Maria e la portò nella sua casa.
Giuseppe e la gravidanza di Maria
Nei vangeli si parla di questa vicenda chiamandolo l’episodio dell’Annunciazione. Così viene descritta nel vangelo di Luca: “Nel sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe, la vergine si chiamava Maria”.
La Vergine diventa la protagonista del Mistero dell’Incarnazione. Per opera dello Spirito Santo concepì il Figlio dell’Altissimo. L’angelo confermò questo evento straordinario e le disse che anche sua cugina Elisabetta, nonostante fosse sterile, in realtà era in attesa di un bambino. In questa circostanza, Giuseppe che era nel giusto non voleva ripudiarla ma la allontanò in segreto. Non sapeva come comportarsi davanti a questo miracoloso concepimento. Per rispondere ai suoi dubbi gli apparve in sogno un angelo, che gli disse: “Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Così al suo risveglio, lo sposo comprese le parole dell’angelo, prese di nuovo con sé Maria e accettò il mistero della maternità e le sue responsabilità.
Quando morì Giuseppe?
I primi anni di vita, Gesù li trascorse in segretezza. L’ultima volta che si sente parlare di Giuseppe è in occasione della celebrazione della Pasqua, quando Gesù partì come pellegrino e nella strada del ritorno decise di restare a Gerusalemme. Quando i genitori si accorsero della sua mancanza iniziarono a cercarlo e dopo tre giorni lo trovarono seduto nel tempio a discutere con i dottori. Maria allora gli chiese: “Figlio, perché hai fatto così? Ecco tuo padre ed io, angosciati ti cercavamo”. La risposta di Gesù lasciò i genitori senza parole: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
Dopo essere tornato a Nazaret, Gesù cresceva sano e forte, aiutando i genitori con estrema premura. Quando iniziò la sua vita pubblica probabilmente Giuseppe era già morto. Quella descritta poco fa è infatti l’ultima scena nella quale si parla anche di Giuseppe. Inoltre, Maria è da sola durante la crocifissione cosa che non sarebbe potuta succedere se Giuseppe fosse stato ancora vivo.
Ancora una volta, mentre nei vangeli canonici non troviamo informazioni che riguardano la morte di Giuseppe, possiamo leggere qualche notizia nei vangeli apocrifi.
Secondo l’apocrifo Storia di Giuseppe il falegname, Giuseppe aveva 111 anni quando morì, godendo sempre di un’ottima salute e lavorando fino al giorno della sua morte. Un giorno gli apparve un angelo che lo informò della sua morte imminente. Decise quindi di andare a Gerusalemme ma al suo ritorno viene colpito dalla malattia che l’avrebbe portato alla morte. Stremato nel suo letto, circondato dalla sposa, viene liberato dalla visione dell’Oltretomba, scacciate da Gesù. L’anima del santo viene raccolta dagli arcangeli e portata in paradiso. Il suo corpo viene sepolto alla presenza di tutta Nazaret.
Ancora oggi non sappiamo dove si trova la tomba del santo, nelle cronache dei pellegrini che visitarono la Palestina si trovano alcune indicazioni circa il sepolcro di san Giuseppe. Alcuni parlano di Nazaret, altre di Gerusalemme, nella valle del Cedron. Non esistono però, argomenti consistenti al riguardo.
L’immagine di San Giuseppe è di grande esempio. Ha avuto il coraggio di accompagnare Maria, affrontando le sue paure e perplessità, accogliendo Gesù nella sua vita come un vero Padre.
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