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La celebrazione della Santa Pasqua
La Pasqua è una delle festività cristiane più importanti poichè celebra la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. Si tratta di un percorso lungo nel quale si rivivono i momenti più salienti degli ultimi istanti della sua vita. Il culmine di questo percorso si ha con la Settimana Santa, sette giorni in cui i fedeli possono rivivere le vicende dell’ultima settimana di Gesù.
La Santa Pasqua è definita anche una festività mobile. Infatti la sua data varia ogni anno poichè si ricollega alle fasi del ciclo lunare. Inoltre, è interessante la distinzione tra la Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana che celebrano eventi differenti e che non possono mai cadere nello stesso giorno seppur il periodo di riferimento sia lo stesso.
Vediamo insieme come si calcola la data della Pasqua.
Calcolare il giorno della Pasqua
Per definire il giorno della Pasqua esistono due regole diverse a seconda che si prenda in considerazione il calendario gregoriano (cattolico e protestante) oppure quello giuliano (ortodosso e usato nella maggior parte delle chiese cattoliche orientali). In alcuni anni queste due regole fanno coincidere la stessa data. In questo caso, tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno mentre invece tutti gli altri anni viene celebrata in date diverse.
Come sappiamo, la Pasqua è il giorno in cui Gesù risorge dalla morte sulla croce. Sebbene il giorno sia differente tutti gli anni, il giorno dedicato alla resurrezione cade sempre di domenica. Ma come si determina la domenica in cui farla cadere?
Il calcolo si basa su due fenomeni: il primo è l’equinozio di primavera e il secondo sono le fasi del ciclo lunare.
Per semplificare il calcolo, la chiesa fa cadere convenzionalmente l’equinozio di primavera il 20 o il 21 marzo. Si prende come riferimento il primo giorno di luna piena dopo l’equinozio e la prima domenica successiva al giorno di luna piena viene eletta come giorno la domenica di Pasqua.
La Pasqua ebraica
La Pasqua ebraica viene celebrata al tramonto del giorno 14 del mese di Nisan, ovvero il primo dell’anno, del calendario ebraico, come racconta la Bibbia (Esodo 12,1-18). Ogni mese di questo calendario inizia con la luna nuova e il quindicesimo giorno coincide con il plenilunio. Il calendario ebraico è un calendario lunisolare, per questo la lunazione del mese di Nisan è determinata anche dal possibile inserimento di un mese embolismico nell’anno lunare precedente. Questo sistema è stato fonte di incertezze fino all’adozione del ciclo metonico, in una data sconosciuta ma successiva al 359 d.C.
Il 14 giorno del mese di Nisan corrisponde al primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera, ovvero il 21 marzo. L’anno ebraico medio è più lungo rispetto all’anno tropico di circa 6 minuti e mezzo. Nel corso dei secoli però si sono accumulati diversi giorni di ritardo, aumentano la distanza tra i due e incidendo sulla definizione convenzionale del plenilunio.
Per questi motivi, attualmente la Pasqua ebraica cade sempre tra il 26 marzo e il 25 aprile, usando come punto di riferimento il calendario gregoriano. L’intervallo di date si sposta lentamente sempre più in avanti, circa 1 giorno ogni due secoli.
Inoltre la Pasqua ebraica può essere celebrata di lunedì, martedì, giovedì o sabato. Questo perchè l’anno ebraico può cominciare solo in questi quattro giorni e poichè la Pasqua cade precisamente due settimane dopo sarà festeggiata necessariamente in uno di quei giorni. Nel caso in cui la luna nuova cada in un giorno vietato, il capodanno viene spostato al giorno successivo.
Il calcolo della Pasqua cristiana
Il calcolo della Pasqua cristiana è molto simile a quello della Pasqua ebraica, seppur con qualche differenza. In primo luogo la Pasqua cristiana si festeggia sempre di domenica, il giorno dedicato alla resurrezione di Gesù Cristo, giorno proibito invece per la Pasqua ebraica. In secondo luogo, per calcolare il plenilunio non viene usato il calendario ebraico ma il calendario lunisolare ecclesiastico.
Il principio che determina la data della Pasqua cristiana fu stabilito nel 325 in seguito al Concilio di Nicea. Secondo questa regola, la Pasqua coincide con la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. All’epoca, i primi conteggi facevano ricadere l’equinozio sempre il 21 marzo e per questo ancora oggi viene usato convenzionalmente questo giorno.
Per questo motivo, il periodo in cui ricade la Pasqua è sempre compreso tra il 22 marzo al 25 aprile. Facciamo un esempio. Supponiamo che il primo plenilunio di primavera coincida con il giorno dell’equinozio stesso, quindi il 21 marzo, e sia un sabato. La Pasqua cadrà il giorno successivo e quindi domenica 22 marzo. Se invece il plenilunio si verifica il 20 marzo, si dovrà aspettare il plenilunio successivo, quindi 29 giorni, arrivando al 18 aprile. Supponiamo inoltre che questo giorno fosse una domenica, per fissare la data della Pasqua sarà necessario attendere la domenica ancora successiva, ovvero al 25 aprile.
La data si calcola usando calendari diversi in base alla religione: gli ortodossi usano il calendario giuliano, i protestanti e i cattolici quello gregoriano. Inoltre, è importante ricordare che nell’utilizzo del calendario giuliano, l’intervallo di date che corrispondono nel calendario gregoriano, va dal 4 aprile all’8 maggio.
Calcolo del plenilunio pasquale in dettaglio
Fin da subito è sembrato poco affidabile stabilire il giorno in cui fissare la Pasqua basandosi sulla semplice osservazione della luna piena. Questo sistema poteva dare luogo a errori, soprattutto in caso di maltempo e inoltre non si poteva prevedere con largo anticipo. Per questo motivo si decise di fissare la Pasqua secondo una regola matematica prestabilita.
Questa regola si basa sul calcolo dell’epatta, definita come l’età della Luna al 1º gennaio, considerando il numero di giorni trascorsi dall’ultima Luna nuova. Questo numero può dare un valore da 1 a 30.
La regola ufficiale per il calendario giuliano fu elaborata intorno al 532 dal monaco Dionigi il Piccolo a seguito degli studi di Vittorio d’Aquitania. Grazie a questi studi si è potuto individuare il modo di conciliare le tesi degli astronomi romani e alessandrini. Il calendario gregoriano utilizza invece una regola modificata, promulgata da Papa Gregorio XIII nel 1582 insieme con il calendario stesso.
Perché la Pasqua non ha una data fissa?
Come avrai capito leggendo il nostro articolo, le modalità usate per definire la data della Pasqua cristiana non consentono di fissarla in base al calendario lunare. Sulla base di calcoli specifici e affinati nel corso dei secoli, ancora oggi possiamo determinare la data della Pasqua affidandoci ad essi.
La Pasqua cristiana può cadere in un arco di 35 giorni, considerando un plenilunio che va dal 21 marzo, il primo giorno di primavera, al 25 aprile. Il legame con il calendario lunare deriva dal fatto che la Pasqua cristiana trae origine dalla Pesach, ovvero la Pasqua degli ebrei, in coincidenza della quale sarebbe avvenuta la Passione di Cristo. Ancora oggi gli ebrei usano un calendario i cui mesi durano quanto un ciclo lunare, di 29 o 30 giorni, per calcolare il giorno della Passione.
La Pasqua è una celebrazione cristiana molto importante poichè festeggia la Resurrezione del Cristo dalla morte sulla croce. Ecco perchè i riti che precedono questo giorno di festa sono numerosi e necessari per comprendere l’importanza e la grandezza del suo sacrificio nei confronti dell’umanità.
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