Il periodo della Quaresima è dedicato alla penitenza e ricorre una volta all’anno, in preparazione alla Pasqua. In questo periodo ogni cristiano deve dedicare il proprio tempo alla preparazione, alla riflessione interiore, per avvicinarsi e arrivare preparato ad accogliere il mistero pasquale. Il fede può sfruttare questo momento per purificare il proprio corpo e la propria anima, pregare e sentirsi più vicino al Signore, mostrandosi pronto ad accoglierlo nel proprio cuore.
Questo rituale ricorda quelli che caratterizzavano i riti delle religioni pagane, praticate in ogni parte del mondo. Ancora oggi esistono altre religioni che praticano la purificazione tramite il digiuno, come ad esempio il Ramadan per i mussulmani e il Kippur per gli ebrei. Per i cristiani, in passato i precetti che guidavano la vita durante la Quaresima erano molti di più e più rigidi rispetto ad ora. Il digiuno si riduceva ad un’alimentazione fatta solo di pane e acqua, erano obbligatori i pellegrinaggi e si richiedevano attività caritatevoli che speso rendevano impossibile adempiere a compiti legati al lavoro a agli impegni quotidiani. Il fedele era profondamente assorbito dai precetti della Quaresima.
Oggi non è più così, anche se le regole da seguire durante la Quaresima restano sempre: il digiuno, l’elemosina e la preghiera.
Le tre regole della Quaresima
Oggi il fedele può concentrarsi su tre regole essenziali per preparare il corpo e lo spirito ad accogliere il mistero pasquale. Il digiuno non richiede privazioni eccessive ma è sufficiente evitare di mangiare la carne tutti i venerdì del periodo e osservare il digiuno durante il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. Anche in questo caso però non è richiesto un digiuno ferreo, è concesso un pasto al giorno e l’assunzione di piccole quantità di cibo durante l’arco della giornata. Il digiuno è inteso come privazione dei piaceri della carne per elevare l’anima e purificare il corpo.
L’elemosina è la seconda regola imposta in tempo di Quaresima. Offrire agli altri qualcosa che togliamo a noi stessi è segno di grande sacrificio e di forza spirituale. Grazie all’elemosina siamo in grado di distogliere l’attenzione su noi stessi e dedicarci al prossimo: allontaniamo l’egoismo e impariamo a vedere e riconoscere il volto di Dio nelle persone che ci circondano.
La preghiera è il terzo precetto imposto dalla Quaresima. Dopo aver purificato l’anima seguendo le prime due regole, siamo pronti a parlare con Dio e a instaurare un dialogo intimo con lui per mezzo della preghiera.
Perché dura 40 giorni?
La Quaresima dura 40 giorni, un periodo che richiama i giorni che Gesù ha trascorso nel deserto prima di iniziare la predicazione. Si tratta di un numero che ha un forte valore simbolico già a partire dall’Antico Testamento. Infatti, 40 furono anche i giorni in cui durò il Diluvio Universale, in cui si trattenne Mosè sul monte Sinai per raccogliere i Dieci Comandamenti, gli anni in cui gli ebrei vagarono nel deserto alla ricerca della Terra Promessa.
Il 40 è un numero che ricorre spesso e che ci fa capire come la preparazione è inevitabile e che spesso può essere dolorosa ma è altrettanto necessaria per accogliere il signore con consapevolezza.
Nel Nuovo Testamento vediamo comparire il numero 40 in riferimento ai giorni di penitenza di Gesù nel deserto, ai giorni che trascorsero tra la Resurrezione e la Sua Ascesa al Cielo ed infine ai giorni che dedicò a istruire i discepoli.
La Quaresima è un periodo importante in cui abbiamo l’opportunità di dimostrare che siamo degni di ricevere il Signore e di far parte della Sua Casa.