L’anno liturgico celebra la vita di Gesù distribuendo nel corso dei mesi i momenti più importanti che ha vissuto. Viene considerato l’anno della chiesa e si suddivide in diversi periodi: al centro dell’anno liturgico, troviamo il Triduo Pasquale, fino al suo culmine, la Domenica di Pasqua.

Oggi vogliamo raccontarti più nel dettaglio come si suddivide, cosa rappresentano i colori e perché ogni cristiano deve conoscere la sua composizione.

Cos’è l’anno liturgico per la chiesa

Proprio come l’anno civile, anche l’anno liturgico è composto da 52 settimane. Il suo inizio e la sua fine non coincidono però con il 1° gennaio e il 31 dicembre. Poiché “liturgico” si basa sulla liturgia e sulla preghiera. Durante l’anno vengono infatti presentate tutte le figure che caratterizzano la chiesa, a partire da Gesù, Maria, i Santi, il messaggio di Dio e l’insegnamento di Gesù. Possiamo dunque immaginarlo come un percorso di conoscenza, uno strumento messo a disposizione del cristiano per conoscere Gesù e accoglierlo nella propria vita.

L’anno liturgico trova il suo fondamento nella domenica, il giorno della risurrezione di Gesù. In origine i primi cristiani celebravano la Pasqua settimanale la domenica, dedicandosi all’Eucarestia. In un secondo momento si sono voluti approfondire tutti i misteri di Gesù così da vivere appieno la sua vita e comprendere il suo messaggio.

Da cosa è composto l’anno liturgico

L’anno liturgico è composto da settimane, dal Temporale e dal Santorale. Il Temporale è il periodo che comprende i tempi dell’Avvento e il Natale, il ciclo pasquale con la Quaresima e la Pasqua, e le 34 domeniche del Tempo Ordinario. Il Santorale invece comprende tutti i giorni in cui si celebrano i Santi.

Poiché il Triduo Pasquale ricorda la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù rappresenta anche il centro e il culmine dell’anno.

La struttura che scandisce le celebrazioni della chiesa si è venuta a creare in modo graduale a partire dal II secolo. Si è partiti dalla festa annuale della Pasqua, per estendersi ai 40 giorni di Quaresima e per proseguire con 50 giorni della Pentecoste. Successivamente si è formato anche il tempo del Natale e dell’Avvento.

Lo scopo di questa suddivisione ci consente di scandire gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato la vita di Gesù, così da comprendere al meglio il significato della fede ed entrare in perfetta sintonia con il messaggio cristiano.

I segni e i simboli dell’anno liturgico

Possiamo individuare 3 segni che orientano l’anno liturgico e che ci consentono di suddividere in modo evidente lo scorrere dei tempi liturgici definendo in modo semplice il messaggio che si nasconde dietro ogni festività. I segni sono: i colori, le soste e i testimoni.

I colori liturgici

Avrai notato che il sacerdote indossa paramenti liturgici di colori diversi durante il corso delle settimane. Il colore ha la funzione di comunicare e ricordare al fedele in quale periodo liturgico ci si trova. Nel Messale Romano possiamo leggere: “La differenza dei colori nelle vesti liturgiche ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati, e il senso della vita cristiana lungo il corso dell’anno liturgico”.

Ogni colore che stiamo per analizzare può essere sostituito nel corso dell’anno da paramenti di color oro, per particolari motivi di solennità.

I colori sono: il viola, il bianco, il verde, il rosso, il rosaceo e l’azzurro.

Il viola, talvolta sostituito dal nero nel caso della liturgia dei defunti, indica la penitenza, la conversione, l’attesa e il suffragio. Questo colore si usa nel tempo dell’Avvento, della Quaresima e nella liturgia dei defunti. Nello specifico indica la speranza e l’attesa di incontrare Gesù.

Il bianco è il simbolo della risurrezione ma indica anche la purezza e la gioia. In genere viene usato nel tempo di Natale e di Pasqua, quando celebriamo il Signore, la Madonna e i Santi non martiri, ma anche durante la celebrazione del Battesimo, del Matrimonio e dell’Ordine.

Il verde è il colore della speranza, del cammino costante e dell’ascolto perseverante. Viene usato nel tempo ordinario.

Il rosso è simbolo di amore e martirio. In genere viene usato la domenica delle Palme, il venerdì Santo, la domenica di Pentecoste e durante la celebrazione dei santi martiri. Il suo significato è di solennità del Sacro Cuore di Gesù e dello Spirito Santo che ci rende capaci di testimoniare la nostra fede anche davanti al martirio. Questo colore viene usato anche durante la celebrazione della Cresima.

Il colore rosaceo si usa la III domenica di Avvento e la IV di Quaresima. Questi paramenti interrompono il colore viola e il clima di penitenza che accomuna queste domeniche.

L’azzurro non è un vero e proprio colore liturgico ma richiama il cielo e può essere usato per le celebrazioni che riguardano la Vergine Maria.

Le soste liturgiche

In genere, quando ricorre una particolare celebrazione liturgica usiamo il termine festa. In realtà dal punto id vista liturgico possiamo osservare tre diverse classificazioni in base alla loro importanza: la memoria, la festa e la solennità.

Le memorie sono ricorrenze che hanno lo scopo di celebrare il ricordo di un santo. Le feste solo le celebrazioni che interessano i santi che hanno avuto un ruolo importante nella storia della chiesa. Ad esempio gli Apostoli, gli Evangelisti e i fondatori di ordini religiosi come San Francesco o San Benedetto da Norcia.

Le solennità sono le celebrazioni più importanti e si riferiscono direttamente a Gesù e a Maria, ma anche ad altri santi di particolare rilievo, come San Giuseppe, San Giovanni Battista e i Santi Pietro e Paolo.

I testimoni e gli esempi che ogni fedele deve seguire

Durante l’anno, la chiesa si dedica alla celebrazione di alcuni momenti particolari, chiamando i cristiani a meditare sulle figure che hanno vissuto in assoluta pienezza la vocazione cristiana. Pensiamo ad esempio alla Madre Vergine e alla sua vocazione come Madre di Dio e della Chiesa, considerata un modello di vita cristiana.

Lo stesso di può dire dei santi che nel tempo hanno costruito dei modelli e sono diventati degli esempi da seguire. Così la chiesa ha disposto per ogni giorno dell’anno un santo a cui dedicare la celebrazione.