Il viatico è il sacramento dell’Eucarestia concesso ai fedeli gravemente ammalati e che hanno raggiunto il momento di lasciare questa terra per raggiungere il Padre Nostro. Il sacramento è lo stesso che si riceve durante la santa messa ed è importante per dare al fedele una maggiore ricchezza di grazia spirituale e assicurargli la salvezza eterna.

Quali sono le 3 tipologie di viatico più comuni?

Tipologie di viatico

Il viatico racchiude gli strumenti necessari per conferire la Comunione all’infermo. Ne esistono di diverse tipologie, per grandezza, quantità di strumenti e materiali usati. Vediamo insieme quali sono quelle più caratteristiche.

1 – Viatico da taschino

Il viatico da taschino è un pratico kit che il sacerdote può portare sempre con sé. Il kit in genere include il necessario per la benedizione delle case, la comunione agli infermi e l’estrema unzione. In alcuni casi il viatico contiene anche una piccola croce, una teca, un vasetto oli santi, un aspersorio, un purifichino e una stola.

Ad esempio, il modello qui sotto, è interamente prodotto in Italia e contiene:

  • teca in ottone dorata 24k con incisione IHS;
  • stoletta bicolore;
  • purifichino.

Astuccio Porta Viatico In Pelle

2 – Viatico borsello

Il viatico borsello con tracolla è una versione leggermente più grande rispetto a quella da taschino e può essere facilmente collocabile in uno zaino o in valigia. È completo di tutti gli accessori per la celebrazione della comunione dei malati e l’estrema unzione.

Il kit in genere comprende:

  • Teca in ottone dorato;
  • Crocifisso;
  • Vasetto olii santi;
  • Aspersorio;
  • Purifichino;
  • Stola.

Astuccio Portaviatico

 

3 – Viatico “diplomatica”

Il viatico “diplomatica” è  un modello completo di tutto il necessario per la Celebrazione. Si tratta di una valigia dotata di chiusura codificata. Al suo interno sono presenti il calice e la pisside, le ampolline con chiusura di tipo ermetico e complete di apposito vassoio.

Come ad esempio la valigia 24 ore per celebrazioni liturgiche, realizzata in ecopelle e foderata internamente in jacquard rosso. Dotata di chiusura a combinazione. La valigetta è completa di:

  • Calice e pisside in ottone dorato 24k;
  • Piattino;
  • Scatola porta ostie con placca decorata;
  • Altare con supporto per croce e candele;
  • Bottiglie acqua e vino da 125 ml;
  • Croce Pastorale;
  • Stoletta bicolore;
  • Set di tovaglie con croce ricamata.

Valigia Per Celebrazioni In Ecopelle

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E se invece sei un fedele e vuoi scoprire tutte le curiosità sul viatico continua a leggere.

Il significato del viatico

Iniziamo subito cercando di comprendere il significato del viatico, a cosa serve e perché viene concesso agli ammalati. Prendiamo come riferimento il catechismo della chiesa cattolica che descrive il viatico come l’ultimo Sacramento del cristiano. Così troviamo scritto: “A coloro che stanno per lasciare questa vita, la Chiesa offre, oltre all’Unzione degli infermi, l’Eucaristia come viatico. Ricevuta in questo momento di passaggio al Padre, la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo ha un significato e un’importanza particolari. È seme di vita eterna e potenza di risurrezione, secondo le parole del Signore: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54). Sacramento di Cristo morto e risorto, l’Eucaristia è, qui, sacramento del passaggio dalla morte alla vita, da questo mondo al Padre (cfr. Gv 13,1).

Come i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia costituiscono una unità chiamata “i sacramenti dell’iniziazione cristiana”, così si può dire che la Penitenza, la santa Unzione e l’Eucaristia, in quanto viatico, costituiscono, al termine della vita cristiana, “i sacramenti che preparano alla Patria” o i sacramenti che concludono il pellegrinaggio terreno.”

Il viatico ha un significato molto importante e profondo per il fedele che si prepara a lasciare questa terra e desidera incontrare il Signore con il cuore puro e pieno di gioia.

L’origine del termine

Il viatico, nell’antica Roma, era costituito dall’insieme delle cose necessarie a una persona che si metteva in viaggio, ad esempio il denaro, il cibo, i vestiti e così via. Per estensione del termine, si usava anche per indicare le spese pagate dallo Stato ai magistrati che partivano per la provincia.

In ambito liturgico ed ecclesiale, il termine fu usato inizialmente per indicare i soccorsi e i conforti religiosi forniti agli ammalati. In questo senso è usato dal can. 13 del I Concilio di Nicea del 325 e dal can. 3 del Concilio di Orange del 441, così come dal Decreto di Graziano.

Solo dopo assunse un significato più specifico fino a raggiungere l’accezione attuale.

L’uso del viatico nella chiesa

Il primo uso del viatico ha origini molto antiche ed è sanzionato nel can. 13 del concilio di Nicea. Già a partire dal V secolo, a Roma, il viatico veniva usato per portare conforto al moribondo. Questa forma solenne è diventata universale dopo che Berengario di Tours negò la presenza reale nell’Eucaristia. Fu prescritta dal Concilio di York, nel 1195, e dal Concilio di Würtzburg, nel 1287.

Successivamente, la Sacra Congregazione dei Riti prescrisse ancora una volta la solennità del trasporto, il 6 febbraio 1875 e il 2 dicembre 1903, e così anche il Rituale Romano dell’epoca.

Nel Codice Pio-Benedettino troviamo una preferenza per il trasporto pubblico del viatico, anche se non vieta in alcun modo di portarlo in privato in presenza di cause giuste. Lo stesso Codice stabilisce inoltre l’obbligo assoluto di ricevere il viatico in punto di morte. Il Codice stabilisce che il sacerdote, per procurare il viatico anche a un solo ammalato, ha la possibilità di eseguire la celebrazione anche non digiuno e a qualunque ora del giorno. Inoltre, se non ha a disposizione ostie consacrate può sostituirle anche pane fermentato se di rito latino oppure pane azzimo se di rito orientale.

Il nuovo Codice di Diritto Canonico tratta il tema del viatico nei cann. 921-922, e precisa che i fedeli che si trovano in pericolo di morte dovuta a una qualsiasi causa, può ricevere il conforto della sacra comunione con il Viatico, anche se anello stesso giorno ha già ricevuto la sacra comunione. Inoltre, se il pericolo di morte perdura per diverso tempo, si raccomanda di amministrare la sacra comunione più volte, in giorni diversi. Il Codice raccomanda ai sacerdoti di non modificare troppo il conferimento del viatico, per permettere agli infermi di ricevere il conforto nel pieno possesso delle loro facoltà.

Come il sacerdote, anche l’infermo non ha l’obbligo di essere a digiuno per ricevere il viatico, come accade comunemente per l’Eucarestia ordinaria.

Come detto, nel caso di necessità generale, che riguarda un numero esiguo di persone (guerra, epidemia o altri eventi catastrofici), in mancanza del sacerdote o del diacono e se non è possibile ricorrere all’Ordinario per l’autorizzazione, fin dal Concilio Vaticano II, è buona norma insegnare a qualsiasi laico il rituale del viatico così che possa conferirlo ai fedeli.

Il viatico nel Rito Romano

Nel Rito Romano, a occuparsi del viatico troviamo il Rito dell’Unzione e Cura Pastorale degli Infermi nel IV capitolo, che prevede la celebrazione durante la messa ma anche in sua assenza.

Il rituale afferma che è compito del parroco e degli altri sacerdoti che dedicano il proprio tempo alla cura spirituale degli infermi a provvedere che gli ammalati in pericolo di morte ricevano il conforto e il sostegno del sacro Viatico del Corpo e del Sangue di Cristo. Queste figure devono essere in grado di effettuare un’opportuna preparazione pastorale che tenga conto delle persone e delle circostanze nelle quali si deve svolgere il rito.

Nel caso in cui l’infermo non può ricevere la Comunione sotto la specie del pane e del Corpo di Cristo, è possibile dargli solo quella sotto forma di vino e del Sangue di Cristo.

Nel Rito Romano vengono definiti anche i paramenti da usare durante la celebrazione. Quando si celebra il viatico durante la messa è necessario usare i paramenti bianchi, utilizzare il formulario della messa oppure quello della messa della Santissima Eucaristia oppure ancora seguire le indicazioni e i formulari riportati per esteso nella sezione specifica dedicata al viatico senza la messa.

In entrambi i casi, esistono alcune particolarità rispetto al rito della Comunione ordinaria agli infermi. Le differenze sono:

  • L’atto penitenziale viene fatto seguire dall’indulgenza plenaria dal sacerdote, come previsto nell’articolo mortis (n. 155);
  • Si rinnova la Professione di Fede, con domande semplici a cui il moribondo può rispondere con la formula “Credo”;
  • Si pronuncia una particolare preghiera litanica per il moribondo;
  • Prima di dare la Comunione, il sacerdote deve pronunciare le parole “Egli ti custodisca e ti conduca alla vita eterna”  dopo aver acclamato il Corpo di Cristo;

Infine, in pericolo di morte il viatico può essere conferito anche seguendo il rito continuo della Penitenza, dell’Unzione e del Viatico. In questo caso i sacramenti si conferiscono seguendo l’ordine indicato, iniziando dunque con la Penitenza e terminando con il viatico.