Dopo quaranta giorni dalla prima Esaltazione della Santa Croce, la commemorazione della Crocifissione, si celebra la Trasfigurazione di Gesù. Oggi vediamo insieme cosa significa e perché si festeggia.

Cosa rappresenta la trasfigurazione

Il termine “trasfigurazione” indica una sorta di trasformazione, che muta l’aspetto di qualcosa o di qualcuno, fino a renderlo diverso da come era in precedenza. In questo caso, la Trasfigurazione di Gesù si riferisce alla miracolosa trasformazione di Gesù davanti agli occhi di tre dei suoi discepoli: Giovanni, Giacomo e Pietro.

L’episodio viene raccontato in tre dei Vangeli sinottici (Matteo 17,1-8; Marco 9,2-8; Luca 9,28-36). In questa occasione, Gesù e i tre discepoli salirono su una montagna per pregare. Improvvisamente, durante la preghiera, Gesù cambiò il suo aspetto: il suo volto e il suo corpo iniziarono a risplendere e le sue vesti diventarono di un bianco quasi abbagliante.

Si avvicinarono dunque sue uomini misteriosi, Mosè ed Elia, e iniziarono a parlare con Gesù. Pietro si offrì di costruire tre capanne per Gesù e i profeti, ma una voce si udì tra le nubi luminose per intimare ai discepoli di ascoltare con attenzione le parole di Gesù in quanto suo Figlio amato ed eletto. A questo punto i discepoli vennero colti dallo stupore e quando si ripresero le nubi e i profeti erano scomparsi. Sul monte erano rimasti solo loro tre e Gesù.

Il racconto è ricco di suggestioni profetiche e messianiche, tanto da spingere numerosi studiosi a dibattere sulla effettiva veridicità storica dell’evento. Questa è una delle rare occasioni in cui Gesù si manifesta in tutta la sua natura divina, mostrandosi come Figlio di Dio ai suoi compagni.

ICONA TRASFIGURAZIONE

I simboli della trasfigurazione

Lo splendore che investe chi è vicino a Dio è un tema ricorrente in numerosi passi delle Sacre Scritture, soprattutto in occasione dell’Apocalisse. Quando tutti saranno giudicati e solo chi lo meriterà sarà salvato, sarà investito dalla luce Divina.

I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.” (Daniele 12,3)
E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.” (San Paolo in Corinzi 3,18)

Lo splendore, in questo caso, è anche una premessa della sua Resurrezione e della gloria celeste.

In riferimento alla tradizione antica, Mosè ed Elia si rifanno alla tradizione ebraica e alle profezie sulla venuta del Messia, presenti nell’Antico Testamento. Allo stesso modo, le tre capanne che Pietro desidera costruire, rimandano all’accampamento degli ebrei sul monte Sinai, quando Mosè ricevette le tavole della legge e che, nel popolo ebraico, venivano ricordate con la Festa delle Capanne.

Infine, la nuvola splendente da cui risplende la voce di Dio. Questo elemento ricorre nelle apparizioni del divino tra gli uomini, le teofanie.

Dove ha avuto luogo la trasfigurazione?

Nei racconti non viene precisato il monte in cui avviene questo evento. Tra le diverse ipotesi su quale fosse il monte della Trasfigurazione vi è l’idea che si trattasse di un monte simbolico, non reale, come accade in altre circostanze. Alcune tradizioni lo identificano come il monte Tabor, un monte nella pianura di Esdrelon, isolato e tondeggiante. In questo luogo i bizantini fecero costruire tre chiese e, in un secondo momento, i monaci benedettini e francescani si alternarono e vi costruirono altri luoghi di culto.

Un’altra ipotesi è il monte Ermon, a nord di Cesarea di Filippo, poco lontano dalle sorgenti del fiume Giordano. Questo luogo è considerato da molti come un possibile scenario per la Trasfigurazione.

Perché si celebra il 6 agosto?

La data di celebrazione della Trasfigurazione è il 6 agosto, ovvero quaranta giorni prima della crocifissione di Gesù che, dalla Chiesa d’Oriente, veniva celebrata il 14 settembre. L’Esaltazione della Santa Croce in Oriente ha origini antiche, mentre In Occidente questa celebrazione ha avuto inizio solo a partire dal IX secolo.