La storia del cristianesimo è la storia della religione cristiana e le sue origini hanno inizio nel I secolo per estendersi fino ai giorni nostri. Tutto ha inizio con la predicazione di Gesù e dei discepoli che lo hanno riconosciuto come Figlio di Dio, i dodici apostoli e gli evangelisti come Luca e Marco. Tra questi, un’azione fondamentale è stata svolta da Paolo di Tarso che si impegnò per fondare la comunità cristiana, l’istituzione della “chiesa”, a seguito della sua conversione.

Le fasi del cristianesimo

Il cristianesimo si suddivide in quattro fasi che corrispondono alle fasi della civiltà occidentale. Queste sono convenzionalmente:

  1. epoca antica, dal I al V secolo, dalla nascita di Gesù e fino ai concili ecumenici;
  2. epoca medievale, dal V al XV secolo, dalle conversioni delle popolazioni barbariche e fino alla fine dello scisma d’occidente;
  3. epoca moderna, dal XIV al XVIII secolo, dai Concili del XV e del XVI secolo e fino alla rottura dell’unità religiosa dell’Europa Occidentale, con la nascita del protestantesimo;
  4. epoca contemporanea, dalla Rivoluzione Francese fino a oggi.

Ognuna di queste fasi è caratterizzata da eventi storici che si fondano inevitabilmente con la storia della civiltà.

L’inizio del cristianesimo

Non sappiamo con esattezza quando ha inizio la storia della religione cristiana in quanto non esiste una data unanime a cui far risalire la sua nascita. Secondo quanto raccontato negli Atti degli Apostoli, a pochi anni dalla morte di Gesù, avvenuta tra il 26 e il 36, il gruppo dei discepoli si riunì a Gerusalemme sotto la guida dei dodici apostoli per formare una comunità che doveva contare qualche migliaia di ebrei. Da qui in poi, passo dopo passo la comunità iniziò a crescere, dapprima si affiancarono sette diaconi che dovevano occuparsi delle necessità materiali del gruppo ma anche delle opere caritatevoli, per finire a occuparsi loro stessi in prima persona della predicazione.

A causa dei rapporti complessi con le autorità giudaiche, i cristiani furono fin da subito perseguitati. Basti pensare che il diacono Stefano, il primo martire cristiano, fu condannato alla lapidazione con l’accusa di blasfemia.

Poco a poco, grazie alla predicazione e al sacrificio di questo gruppo di cristiani, il cristianesimo ha trovato spazio tra i culti professati nelle diverse civiltà con cui sono entrati in contatto.

Che differenza c’è tra cattolico e cristiano?

Il cristianesimo è una religione monoteista fondata sull’insegnamento di Gesù. Il cattolicesimo invece rappresenta una delle diverse chiese cristiane che, insieme a quella ortodossa e protestante, danno forma al cristianesimo in tutte le sue sfaccettature. La chiesa cattolica riconosce il primato di autorità al Papa, il vescovo di Roma, in quanto successore dell’apostolo Pietro.

Non si tratta quindi di una differenza nella dottrina, le differenze sono più di tipo organizzativo, nella celebrazione delle funzione e nelle regole che determinano l’ordinamento dei sacerdoti. Sia i cristiani che i cattolici fondano riconoscono la Bibbia come testo sacro, l’avvenuta esistenza del Messia, Gesù, e il Vangelo.

Tra le diverse chiese cristiane, quella cattolica può contare il maggior numero di fedeli a livello mondiale.

Caratteristiche del cristianesimo

Alla base del cristianesimo troviamo la predicazione di Gesù, il Messia. La sua predicazione è avvenuta in periodo di forte fermento all’interno dell’ebraismo e nel quale vi erano numerosi predicatori e profeti, prevalentemente legati alla condizione politica. Nell’anno 6 d.C. la Palestina fu annessa alla provincia romana della Siria e si assiste alla nascita di sette religioni e movimenti politici per affrontare il rapporto con i dominatori. Gli Zeloti lottavano per l’indipendenza politica mossi da questioni religiose, così come gli Esseni, con la differenza che questi ultimi avevano un atteggiamento monastico e ascetico. I Sadducei erano alla costante ricerca di un compromesso con il potere romano mentre i Farisei, la corrente più moderata, collaboravano i modo attivo con i Romani.

In questo contesto storico, il cristianesimo si andava a posizionare tra le diverse correnti religiose. Inizialmente, come abbiamo detto, era una realtà che interessava prevalentemente gli ebrei, mossi dalla speranza di un secondo Avvento. Questa speranza venne meno in seguito alla distruzione del tempio di Gerusalemme, nel 70 d.C. Questo evento causò un graduale indebolimento del nuovo credo. Grazie all’azione della prima comunità religiosa, in particolare di alcuni esponenti come Paolo di Tarso, il cristianesimo assunse un carattere universale e una veste del tutto nuova rispetto alle altre realtà religiose.

I capisaldi di questa religione, principi che professiamo ancora oggi, sono prevalentemente tre:

  1. la Trinità;
  2. l’amore verso Gesù Cristo e Dio;
  3. l’amore verso il prossimo.

La tradizione cristiana predica la dottrina basata sulle rivelazioni di Dio al popolo di Israele, estremamente affini a quelle della tradizione ebraica, sulla predicazione del Vangelo e sulla Salvezza Eterna.